BICKERMAN, Elias J.
BICKERMAN, (Bickermann, Bikerman), Elias J.
Storico antico, nato a Kishinev, in Ucraina, il 1° luglio 1897, morto a Bat Yam (Tel Aviv) il 31 agosto 1981.
Dopo il servizio militare, la rivoluzione lo sorprese mentre stava completando gli studi all'università di Pietroburgo (dove fu allievo di M. Rostovcev). Lasciata la Russia per Berlino (1922), scrive, sotto la direzione del papirologo U. Wilcken, la sua tesi di dottorato Das Edikt des Kaisers Caracalla in P. Giss. 40 (1926), e i Beiträge zur antiken Urkundengeschichte, i-ii (in Archiv für Papyrusforschung, 8-9, 1927-30); concepisce quindi il fondamentale articolo Chronologie per la Einleitung in die Altertumswissenschaft di A. Gercke-E. Norden (iii, 5, 1933; trad. it., 1963).
Nel 1933 l'avvento del nazismo induce B. a lasciare la Germania per la Francia (e il cognome Bickermann per la forma Bikerman, più adattabile al francese), dove insegna all' Ecole des Hautes Etudes, per poi passare al Centre National de la Recherche Scientifique; nel 1940 gli eventi bellici in Europa lo fanno emigrare a New York, dove assume la forma del cognome data in esponente, e dove, dopo vari impieghi, passa all'University of Judaism di Los Angeles; quindi (1952) diventa professore di Storia antica alla Columbia University di New York; dopo il pensionamento (1967), rientra nel Jewish Theological Seminary, ove era già stato attivo nei primi anni del soggiorno americano.
La sua attività scientifica è stata prevalentemente rivolta allo studio dei rapporti del mondo ellenistico, romano e, in particolare, giudaico con la cultura greca. Illuminata da una amplissima dimensione storica e da una lucida concretezza dell'analisi, la sua produzione comprende, tra monografie, saggi e, in prevalenza, recensioni, più di 300 titoli. Fondamentali i libri del periodo parigino: il primo, ancora in tedesco (Der Gott der Makkabäer, 1937), momento centrale di una ricerca ricorrente e vastissima sui Maccabei; il secondo, ancora oggi di particolare valore, in francese: Les institutions des Séleucides (1938). Parallela alla vicenda biografica è, in qualche misura, quella bibliografica: così si spiegano i rientri decisi nell'ambito della ricerca biblica del 1962 (From Ezra to the last of the Maccabees) e del 1967 (Four strange books of the Bible).
Acume, concretezza storica, grande perizia filologica e stile penetrante caratterizzano i numerosissimi studi antichistici e biblici tra il 1923 (quelli precedenti sono di storia e letteratura russa) e il 1981 (altre pubblicazioni, postume, giungono fino al 1988). Si tratta di scritti sui Vangeli, l'Egitto ellenistico-romano, il culto imperiale romano, i conflitti e i trattati fra le potenze ellenistiche, e i loro rapporti con le città greche, la diplomazia antica, la Bibbia, l'antico Iran, ecc.: numerosissime le recensioni su questi e altri argomenti affini.
Bibl.: Per la biografia e bibliografia, cfr. M. Smith, in Gnomon, 54 (1982), p. 223 ss. e (con modifiche) in Proceedings of the American Academy for Jewish Research, 50 (1983), pp. xv-xviii, ripubblicato in E. J. Bickerman, Religion and politics in the hellenistic and roman periods, a cura di E. Gabba e M. Smith, Como 1985 (una raccolta di 25 studi, che si estendono su un cinquantennio, dal 1929 al 1978; qui si troverà anche, alle pp. xiii-xxxvii, una completa bibliografia, curata da F. Parente).