FORESTI, Eleuterio Felice
Patriota, nato a Conselice nel 1789, morto a Genova il 14 settembre 1858. Entrato giovanissimo nella magistratura, nel 1811, ebbe la carica di pretore a Crespino, in provincia di Rovigo. Affiliato alla Carboneria (1817), organizzò un centro carbonico a Rovigo, e vendite subaltenne in tutta la provincia, finché, tradito, fu arrestato nel novembre del 1818, e dopo lunghi interrogatorî, durante i quali compromise con le sue dichiarazioni alcuni suoi compagni di fede, con sentenza del 22 gennaio 1821, confermata il 18 maggio, fu condannato alla pena di morte, commutatagli in quella di venti anni di carcere duro, da scontare allo Spielberg. Liberato con altri suoi compagni di relegazione nel 1836, fu deportato in America. A New York ebbe una cattedra di letteratura italiana all'università di Columbia. Verso il 1840 entrò in relazione epistolare col Mazzini, e, oltre a istituire a New York una congrega della Giovine Italia, strinse amicizia con altri esuli italiani rifugiati in America, specialmente con Garibaldi e l'Avezzana. Fu di quel comitato italo-americano che nel 1847 inviò un indirizzo a Pio IX per le riforme da lui concesse. Tornato in Italia nel 1856 e presa stanza in Genova, si staccò dal Mazzini, schierandosi con quel gruppo di patrioti che facevano capo al Manin e al Pallavicino, favorevoli alla politica del conte di Cavour. Designato una prima volta come console degli Stati Uniti a Genova, la sua nomina non fu gradita dal govermo sardo, che poco dopo si decise ad approvarla. Ma il F. tenne quella carica solo negli ultimi tre mesi di vita.
Bibl.: A. Vannucci, I martiri della libertà italiana, Milano 1878; A. Luzio, Il processo Pellico-Maroncelli, Milano 1903; E. N. Gay, Pubblica dimostrazione per il Papa Pio IX e per l'Italia avvenuta in New-York il 29 novembre 1847, Torino 1907; I carbonari dello Stato Pontificio ricercati nelle inquisizioni austiache nel regno Lombardo-Veneto, documenti inediti pubblicati da A. Pierantoni, Roma 1910; G. Mazzini (ediz. nazionale, XX, Imola 1914, passim).