ELETTROFORO
. Tipo di macchina elettrostatica elementare dovuta al Volta (1775), dalla quale derivarono tutte le altre macchine elettrostatiche ad influenza (v. elettrostatiche, macchine). L'elettroforo è costituito da una schiacciata di resina e da un disco metallico munito di manico isolante.
Il funzionamento è il seguente; si comincia con l'elettrizzare per strofinio la schiacciata, poi vi si appoggia sopra il disco metallico, ma per levigate che siano le due superficie, esse vengono in contatto in un numero così limitato di punti da poterle, praticamente, considerare come isolate da un sottile strato di aria e quindi le cariche che dalla schiacciata passano al disco per contatto, debbono essere ritenute trascurabili (essendo limitate a quelle possedute dai punti di contatto, perché le altre, prossime a questi, non possono muoversi essendo la schiacciata isolante) rispetto a quelle che vi compaiono per influenza. Il disco metallico viene così a essere caricato: di segno contrario a quello della schiacciata sulla superficie a questa affacciata e dello stesso segno sull'altra. Se ora si mette in comunicazione col suolo questa ultima superficie, le cariche che vi si trovano sfuggono e il disco resta elettrizzato delle sole cariche di nome contrario a quelle influenzanti. Se poi per mezzo del manico isolante, allontaniamo dalla schiacciata il disco, la capacità del sistema disco-aria-schiacciata diminuisce e il potenziale cresce, tanto che dal disco si possono ritrarre delle scintille di parecchi millimetri di lunghezza. Ammettendo l'isolamento della schiacciata perfetto, l'operazione si può ripetere un numero grandissimo di volte, producendo energia elettrica a spese dell'energia impiegata ad allontanare le due superficie, che, essendo cariche di elettricità di nome contrario, si attraggono.