elettroforesi
elettroforèsi [Comp. di elettro- e del tema del gr. phoréo "trasportare"] [CHF] Fenomeno chimico-fisico consistente nello spostamento unidirezionale di colloidi o macromolecole disperse in un liquido sotto l'azione del campo elettrico tra due elettrodi; si ha anaforesi o cataforesi per lo spostamento, rispettiv., verso l'anodo oppure verso il catodo. Il fenomeno non va confuso con spostamenti dovuti all'elettrolisi, nei quali si ha, entro una soluzione, trasporto, nei due sensi, di ioni, e rientra piuttosto tra i fenomeni elettrosmotici: v. elettrochimica: II 281 d. Procedimenti di tipo elettroforetico sono usati per separare la fase dispersa di un sistema colloidale dal mezzo disperdente e dalle sostanze che vi si trovano allo stato di soluzione, realizzando rapidamente risultati analoghi a quelli che si conseguono d'ordinario con l'elettrodialisi. Metodi elettroforetici sono anche impiegati quando si desidera depositare su oggetti di forma irregolare uno strato uniforme di un certo materiale; è questo il caso della fabbricazione dei catodi per tubi termoelettronici, che sono ricoperti di un sottile strato di ossidi ad alta emissività. ◆ [FML] Particolare effetto che si verifica quando all'azione radiometrica agente su particelle microscopiche in seno a un gas, si aggiunge l'azione di un campo elettrico; se quest'ultimo è opportunamente diretto, l'azione radiometrica risulta intensificata. ◆ [CHF] E. su carta: lo stesso che elettrocromatografia.