elettrodo
elèttrodo [Comp. di elettro- e del gr. hodós "strada"] [EMG] Conduttore, di natura (in genere metallica) e foggia opportune, che adduce corrente elettrica, raccoglie cariche elettriche, emette elettroni o ioni oppure che serve a creare un campo elettrico: sono e. il catodo e l'anodo di una cella elettrolitica e di un tubo elettronico (e in questo eventuali griglie o anodi secondari), l'emettitore, la base e il collettore di un transistore a giunzione, i componenti di una lente elettrostatica, ecc. ◆ [CHF] E. a calomelano e a goccia di mercurio: tipi di e. campione: v. elettrochimica: II 280 c, 279 b. ◆ [ELT] E. acceleratore: v. tubi a raggi catodici: VI 347 b. ◆ [FTC] [CHF] E. a diffusione gassosa: v. celle a combustibile: I 547 e. ◆ [ELT] E. a emissione secondaria: in certi tubi elettronici, per es. in fotomoltiplicatori (dov'è chiamato anodo secondario o dinodo: v. fotorivelatore: II 737 b), e. che, colpito dal fascio elettronico nel tubo, dà luogo a emissione secondaria di elettroni. ◆ [CHF] E. a idrogeno: tipo di e. campione: v. elettrochimica: II 280 c. ◆ [CHF] E. campione, o normale o di paragone o di riferimento: e. impolarizzabile che dà una differenza di potenziale elettrodo-elettrolito costante e riproducibile con grande accuratezza e che pertanto può essere utilizzato per determinare la differenza di potenziale ignota di un e. a esso accoppiato: v. elettrochimica: II 280 b. ◆ [ELT] E. di controllo: quello cui è affidata la funzione di controllare il flusso di elettroni in un triodo (o tubi derivati), detto più comunem. griglia di controllo, oppure quello che nei tiristori innesca la corrente, e simili. ◆ [CHF] E. impolarizzabile e polarizzabile: è un e. impolarizzabile quello che, a contatto di un elettrolito, al passaggio di una corrente non si altera superficialmente o non induce alterazioni apprezzabili nell'e-lettrolito, a differenza di quello che accade con un e. ordinario, le cui alterazioni fanno comparire forze elettromotrici di polarizzazione e sono perciò detti e. polarizzabili; e. impolarizzabili, che possono essere realizzati con un e. metallico immerso in una soluzione, satura o no, di un suo sale, sono richiesti in varie misurazioni elettrochimiche (v. elettrochimica: II 278 b sgg) e anche in alcune applicazioni (per es. nella prospezione elettrica del sottosuolo, dove è assai usata la sonda (→) Schlumberger: v. geofisica applicata: III 24 e).