BOURGES, Élémir
Nato a Manosque (Basses-Alpes) il 27 marzo 1852, morto a Parigi il 12 novembre 1925. Romanziere e poeta d'alto ingegno e d'altissime intenzioni, il Bourges condusse la maggior parte della sua vita in pensosa solitudine, come in penombra, fra il tumulto e i clamori della letteratura parigina. Fece parte, dal 1900 in poi, dell'Accademia Goncourt; e fu questo il più vistoso riconoscimento e premio ch'egli ottenesse - unico, anzi, oltre all'ammirazione di qualche cenacolo giovanile - per la nobile opera sua. Questa non è molto vasta di mole; ma riscaldata da un intimo fuoco di dolorosa poesia. Il primo romanzo, Le Crépuscule des Dieux (Parigi 1884), narra la decomposizione e la fine della più antica delle dinastie tedesche spodestate da Guglielmo di Prussia nel 1866; ha scene che rasentano il patetico violento del romanzo d'avventure, e certi personaggi sanno troppo di convenzione, anzi di luogo comune melodrammatico; ma l'insieme è grandioso e non manca di potenza. Così, nell'ora in cui trionfava la formula zoliana, il Bourges s'opponeva al naturalismo. Le opere che seguirono sono improntate alla stessa nobiltà, determinate dallo stesso bisogno di rivedere l'uomo "dans son héroïsme, sa grandeur, sa vérité". Les oiseaux s'envolent.... les fleurs tombent (Parigi 1893) narra la vita d'un granduca russo, Floris, e La nef (Parigi 1904: prima parte; 1922: opera completa) è un poema in prosa d'ispirazione eschilea, in cui, per bocca di Prometeo, il Bourges canta le più alte e dolorose passioni dello spirito umano.
Bibl.: Francis de Miomandre, Élémir Bourges et le culte des héros, in Mercure de France, 1 febbraio 1905; Le Feu, numero speciale in onore di E. B., 1 agosto 1910; jean Variot, L'oeuvre d'Élémir Bourges, Parigi 1911, Max Revon, Élémir Bourges, in Mercure de France, 15 dicembre 1925; Louis Thomas, Élémir Bourges et La Nef, in mercure de France, 1 dicembre 1927.