ELAT (ebr. Ēlat, Ēlōt; Αἰλαϑ, Αἰλων, Αἴλανα; Aila)
Città posta sul Mar Rosso, al centro del golfo omonimo (Aelaniticus Sinus), era un importante scalo per il commercio marittimo con l'Arabia meridionale e l'Africa occidentale.
Abitata dalla popolazione semitica degli Edomiti (o Idumei), la città costituì uno degli obiettivi dell'espansionismo israelitico. Salomone vi creò un porto, Eziongeber (v.), la cui identificazione con E., sostenuta da qualche studioso (Glueck) e non priva di possibilità di essere esatta, non è però completamente sicura (si veda I Re, ix, 26). E. ebbe grande rinomanza a partire dal periodo ellenistico (per quello israelitico si veda eziongeber). Occupata dai Nabatei, fu in seguito portata a circa 1 km dall'attuale ‛Aqabah. Fu uno dei principali porti del regno nabateo, collegata a Gaza, Petra e Damasco da vie carovaniere. Verso la fine del III sec. d. C., E. (chiamata Aila dai Romani) fu annessa alla Palaestina III e divenne il quartiere generale della Legio III Fretensis. Durante il periodo bizantino da E. ancora partivano navi per l'Egitto e per l'India. Il rinvenimento di rilievi bizantini con la raffigurazione di S. Teodoro sottolinea l'attività della città in questo periodo. E. si arrese a Maometto nel 630.
Bibl.: D. H. Müller, in Pauly-Wissowa, I, 1894, c. 1008, s. v. Ailana; N. Glueck, Explorations in Eastern Palestine, II, in Annual Amer. Schools Orient. Research, XV, 1935, pp. 47-48. Cfr. anche la bibliografia s. v. eziongeber.
(M. Avi-Yonah*)