El
A parte alcune variazioni secondarie, dovute all'indole delle singole lingue o delle differenti flessioni grammaticali, è vocabolo comune a tutte le lingue semitiche, ebraico compreso, e vale " Dio "; etimologicamente esprime il concetto di forza, di potenza.
In VE I IV 4 D., ricorrendo a un argomento di convenienza, afferma che El fu la prima parola pronunziata da Adamo; sostenere che questi avesse detto un'altra parola sarebbe assurdo. L'affermazione suppone l'opinione espressa poco dopo (I VI 5-7) circa l'identificazione dell'ebraico, che usa anche il vocabolo El per indicare Dio, con la prima lingua umana. Un'opinione molto diversa compare nella Commedia (Pd XXVI 133-136). Ivi, parafrasando un famoso detto di Orazio (Ars poet. 60-62) sulla continua evoluzione di una lingua, D. fa dichiarare ad Adamo una sostituzione di termini per indicare Dio: durante la vita del primo uomo questi era chiamato I, solo dopo la morte di Adamo fu introdotto il nome El.
Trattandosi di una lingua presentata come estinta, probabilmente è vano ricercare il significato di I. Resta il fatto, però, che nei manoscritti ebraici di solito il nome divino Jahvé compare sotto la forma di due jod (= I). E non si dimentichi che nel Medioevo era molto diffuso l'epistolario di s. Gerolamo, il quale in una lettera (Epist. XXV) a Marcella elenca i nomi di Dio in ebraico; fra essi ricorda anche " Ja " e " Jahvé ", che dichiara " ineffabile ", indicandone le singole lettere-consonanti (jod, he, wau, he). Dal punto di vista storico, le due spiegazioni contrastanti di D. sono infondate; tuttavia i capitoli secondo e terzo della Genesi, ove si narra la storia di Adamo, appartengono al documento J (‛ jahvistico ' perché Dio è chiamato " Jahvé "), mentre molti brani successivi sono assegnati al documento E (‛ elohistico ', perché Dio è chiamato " El " oppure " Elohim "). V. Adamo: Lingua.