el-GIOFRA (A. T., 113-114)
Gruppo di oasi della Libia, nel versante settentrionale del Gebel es-Soda, a circa 250 km. dalla costa sirtica, nel fondo di un'ampia conca che si estende su 70 per 40 chilometri. Le oasi, che nel complesso misurano una decina di km. di superficie, sono coperte da palme, ulivi e altre piante fruttifere e vengono coltivate a cereali e ad ortaggi giovandosi dell'irrigazione tratta dai numerosi pozzi. Il clima vi è caldo, ma non arido: non infrequenti vi sono le piogge e sensibili le rugiade. La popolazione, stimata di 8000 persone, si compone di Arabi, di Berberi arabizzati e di Berberi puri. Sono da aggiungere alcuni Fezzanesi e Negri, che sono particolarmente adibiti al lavoro dei campi. Capoluogo delle oasi è Socna, piccola città murata dalle vie anguste, ma pulite, fiancheggiate da case in muratura in gran parte in rovina, con alcune moschee e zavie e circa 1550 ab., Arabi e Berberi in parti uguali. Ma il centro più importante e popoloso è Hon (o Hun), che dista da Socna 20 km. verso est, anch'essa città murata con case in muratura ben conservate e con 1800 ab. Ad altri 20 km. più a est si trova Ueddan, ritenuto il più antico abitato della Giofra e centro di comunicazione con Zella e la Cirenaica.
Sotto la dominazione turca le oasi facevano parte del Fezzan; gl'Italiani s'impadronirono di esse nel luglio 1913; furono abbandonate provvisoriamente dopo il ritiro dal Fezzan, ma ritornarono sotto il dominio italiano il 13 febbraio del 1928.