EKREM
. Letterato turco; il nome completo è Reǵā'ī-Zādeh Maḥmūd Ekrem. Nacque a Vanikiöi, sul Bosforo, nel 1847; fece rapida carriera nelle amministrazioni pubbliche; fu membro del consiglio consultivo (shūrā-i devlet); nel 1308 dell'ègira (1890-1891) andò a Tripoli d'Africa con una commissione incaricata di svolgere un'inchiesta circa le voci di una temuta spedizione italiana contro Tripoli; fu insegnante nel liceo di Galata Serāy e in altre scuole medie, ispirando ai suoi alunni sentimenti liberali; ma non si occupò apertamente di politica riuscendo così a godere le simpatie dei fautori del rinnovamento senza attirarsi persecuzioni del governo assoluto di allora. Nel 1908 fu per breve tempo ministro dei Waqf e della pubblica istruzione; morì nel 1913.
La sua attività letteraria fu vasta e molteplice; scrisse in prosa e in poesia, pubblicò novelle, romanzi, lavori teatrali e di critica letteraria, tradusse dal francese, collaborò a riviste e giornali; tra gli scrittori turchi della seconda metà del sec. XIX occupa uno dei primi posti; per i pregi dello stile e la conoscenza della lingua e della retorica turca si guadagnò il titolo di ustādh "professore, maestro", con il quale suole essere designato. Ricordiamo tra le sue opere: Yadkār-i shebāb, uno dei suoi primi lavori in versi, pubblicato nel 1290 èg. (1873-1874), Zemzeme (tre opuscoli poetici), Shemsā (racconto), Tefekkür (racconto), Muḥsin Bey (romanzo sociale), ‛Arabeh sevdāsī (romanzo satirico), Vaṣlet (dramma), Čoq bilen čoq yanïlïr (commedia). Tradusse l'Atala dello Chateaubriand, dal quale ricavò pure un dramma; e, dalla versione francese, le Mie Prigioni del Pellico, pubblicate nel 1291 èg. (1874-1875). Alla memoria del figlio Nežād dedicò una commossa raccolta di prose e versi intitolata Nežad Ekrem. Nel 1299 èg. (1881-82) uscì un suo lavoro di retorica intitolato Ta‛līm-i edebiyyāt.
Bibl.: Gibb, History of Ottoman Poetry, passim; P. Horn, Geschichte der türkischen Moderne, Lipsia 1909, pp. 37-38; Ismā īl Ḥabīb, Türk Tegeddüd Edebiyyātï (La letteratura del rinnovamento turco), Costantinopoli 1925, pp. 181-209; Mahmut Kemal, Son Asir Türk Ṣairleri (I poeti turchi dell'ultimo secolo; nel nuov alf.), Costantinopoli 1931, II, pp. 274-285.