EINSIEDELN (A. T., 20-21)
Cittadina della Svizzera, capoluogo di distretto nel cantone di Schwyz. Sorge a 910 m. d'altezza in un aprico pianoro fra l'Alp e la Sihl, e deve tutta la sua rinomanza al Santuario della Madonna degli eremiti costruito nell'abbazia di Benno e Eberardo (v. qui sotto), santuario famoso per i pellegrinaggi che vi accorrono da ogni parte della Svizzera e della Germania (14 settembre e 13 ottobre). Gli abitanti fissi sono circa 9000, ma numerosi sono gli alberghi, le case religiose, gli edifici costruiti per le necessità dei turisti, che ammontano in media ogni anno a circa 160.000.
L'abbazia di Einsiedeln. - Sorse al principio del sec. X, per opera di Benno ed Eberardo di Strasburgo, là ove tra l'828 e l'861 aveva dimorato san Meinrad. Riconosciuta ufficialmente da Ottone I nel 947, l'abbazia fiorì rapidamente, grazie ai numerosi privilegi e favori di cui le furono larghi imperatori (Ottone I ed Enrico II specialmente) e principi; sino ad ottenere, nel 1274, da Rodolfo d'Asburgo la dignità di principe per il proprio abate. Ma anche questa fondazione, che pur nel sec. XI aveva avuto notevole parte nella riforma monastica, finì col decadere come centro di vita religiosa e con l'invischiarsi sempre maggiormente in contese politiche, specialmente con gli abitanti di Schwyz. Tuttavia, superata la crisi della Riforma l'abbazia ritornò a nuova fortuna nei secoli XVII-XVIII: fu anzi ricostruita completamente (nei secoli precedenti era stata più volte distrutta da incendî e sei volte riedificata). Occupata dai Francesi fu soppressa nel 1798; venne ristabilita dall'Atto di mediazione, perdette nel 1830 ogni diritto politico. Fino alla metà del sec. XV dipendeva dal vescovo di Costanza; ora è abbazia nullius (v. abate I, p. 10); l'abate ha diritti episcopali e possiede anche oggi numerosi diritti su parrocchie e chiese vicine.
L'edificio attuale, incominciato nel 1704 e disegnato dal frate Caspar Moosbrugger, è un imponente rettangolo. La chiesa, disegnata anch'essa da Caspar Moosbrugger e compiuta nel 1735, è uno dei più bei monumenti dello stile barocco in Svizzera, sia per la sua architettura elegante, sia per gli stucchi e per gli affreschi (1724-26) dei fratelli Kosmas Damian e Egid Quirin Asam (v.) nella navata, e di Franz Kraus (1746) nel coro. Gli altari principali furono disegnati e dipinti dai fratelli Carlo e Diego Carlone.
Nel convento sono notevoli la Sala dei principi (Fürstensaal) con stucchi di M. Roncati (1709) e la biblioteca (1738) con circa 70.000 volumi, 1200 manoscritti e 1300 incunaboli.
Bibl.: Ä.Tschudi, Einsiedliche Chronik, Einsiedeln 1823; G. Morel, Die Regesten der Benedictiner-Abtei Einsiedeln, Coira 1848; O. Ringholz, Geschichte des fürstlichen Benediktinerstiftes Einsiedeln, Einsiedeln 1904; P. A. Kuhn, Der jetzige Stiftsbau Maria Einsiedeln, 2ª ed., Einsiedeln 1913; Dictionn. hist. et biogr. de la Suisse, II, Neuchâtel 1924; L. Birchler, Die Einsiedler Stiftskirche und ihr Architeckt, Einsiedeln 1924; id., Kunstdenkmäler des Kantons Schwyz, I, Basile 1927, pp. 17-238.