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LEINO, Eino

di Paolo Emilio Pavolini - Enciclopedia Italiana (1933)
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LEINO, Eino (pseudonimo di Armas E. Leopold Lönnbom)

Paolo Emilio Pavolini

Scrittore finlandese, nato a Paltamo (Finlandia) il 6 luglio 1878, morto a Nuppulinta il 10 gennaio 1916. È, tra gli scrittori finlandesi, il più fecondo e più vario. Già sui banchi della scuola traduceva il Kung Fialar e Nadeshda del Runeberg. Coadiuvò il fratello Kasimir (v.) nella sua attività teatrale e si fece notare come critico letterario del giornale Päivälehti. La sua prima raccolta di versi, Maaliskuun lauluja (Canti di marzo) è del 1896. Da allora si moltiplicò la sua attività di poeta lirico e drammatico, di novelliere e romanziere, di critico letterario e artistico, di traduttore efficace e geniale (fra l'altro della Divina Commedia, Jumalainen Näytelmä, 1912-14, in endecasillabi non rimati). Alla poesia sacrificò la felicità domestica, il patrimonio, la salute sin da principio malferma.

Non v'è genere letterario in cui non abbia lasciato l'impronta del suo genio fervido e multiforme, della sua fantasia insieme potente e graziosa. L'edizione delle sue opere originali (Helsinki, 1926-1930) comprende 16 volumi. Ricordi della patria, grandi figure della storia greca e orientale, eroi sovrumani e delicati tipi di donna si avvicendano nelle sue pagine: grande soprattutto (Helkavirsiä, "Canti della festa primaverile", 1903 e 1916; Simo Hurtta, 1904 e 1919) come cantore di leggende ispirate alla lirica ed epica popolare del Kalevala e della Kanteletar, con una nota umana e personale.

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