Commediografo (Sanlúcar de Barrameda 1830 - Madrid 1874); tra le sue molte commedie, non originali, ma teatralmente efficaci e caratterizzate da tendenze moralizzanti ed erudizione storica, si ricordano: Alarcón (1853), Verdades amargas (1853), Una broma de Quevedo (1854), Una aventura de Tirso (1855), El patriarca del Turia (1858). Scrisse anche libretti di "zarzuele", alcuni dei quali hanno la compiutezza della commedia (El molinero de Subiza, El salto del pasiego).