Egitto
Il dono del Nilo
Terra di una civiltà straordinaria, segnata da condizioni geografiche delicate, dall'equilibrio quasi miracoloso, l'Egitto vive una modernizzazione di cui si vedono i primi risultati, malgrado le difficoltà e la diffusa povertà. Da sempre aperto al resto del mondo arabo e mediterraneo, lo è ancora di più oggi, grazie alla numerosa emigrazione e ai flussi turistici
L'enorme territorio egiziano (più di tre volte l'Italia) è completamente desertico, ma è attraversato da sud a nord dal grande fiume Nilo, che consente di irrigare i terreni vicini per una larghezza di qualche decina di chilometri. La lunga storia e la vita del paese dipendono dunque dal Nilo, che sfocia nel Mediterraneo formando un vastissimo delta, fertile e popoloso. Le terre distanti dal fiume non hanno invece acqua e sono disabitate, salvo qualche oasi, come la depressione di Qattara o l'oasi di Farafra. A ovest del fiume si trova l'immenso Deserto Occidentale, prosecuzione del Deserto Libico, cioè del Sahara, pianeggiante, ma con altipiani che arrivano a quasi 2.000 m. A est, il Deserto Orientale è un po' più elevato e accidentato e raggiunge il Mar Rosso formando una costa rocciosa. La Penisola del Sinai, infine, in Asia, è un insieme di massicci montuosi (Monte Caterina, 2.637 m).
Il Nilo scorre in Egitto per circa 1.500 km, portandovi l'acqua che il clima ‒ desertico e molto caldo ‒ non procura. È stato sbarrato in più punti per produrre elettricità e formare laghi artificiali da cui ottenere altra acqua per irrigazione; tra questi, il più importante è il Lago Nasser, al confine con il Sudan, formato dalla grande diga di Assuan. Le dighe impediscono, ormai, i periodici straripamenti del Nilo, fondamentali nella vita dell'Egitto perché lasciavano uno strato di fango (limo) che fertilizzava i terreni coltivati e permetteva tre raccolti all'anno. Oggi bisogna usare, invece, i fertilizzanti artificiali. Per irrigare altre terre desertiche si sta scavando una specie di 'Nilo artificiale', che scorrerà a ovest del fiume; ma è fondata la preoccupazione che la maggior parte dell'acqua evapori prima di poter essere utilizzata.
La numerosa popolazione è quasi tutta concentrata intorno al Nilo, specie lungo il basso corso e nel delta, nel Nord del paese: qui sorgono Il Cairo, l'enorme capitale con le sue città satelliti, Alessandria, seconda città e primo porto del paese, e quasi tutti gli altri centri importanti, comprese Porto Said e Suez, che si trovano alle estremità del Canale di Suez. La popolazione ha avuto una crescita rapidissima rispetto alle risorse disponibili (e molti Egiziani sono dovuti emigrare all'estero, anche in Italia), ma si va stabilizzando. Il paese, inoltre, sta conoscendo un generale miglioramento delle condizioni sanitarie e scolastiche, anche se sono ancora molto forti le differenze socioeconomiche. La popolazione discende dagli antichi Egizi, ma nel tempo si è fusa con gli Arabi: araba è la lingua e islamica la religione dominante ‒ però circa un egiziano su dieci è cristiano copto.
Sempre nell'area del basso Nilo si concentra la produzione industriale dell'Egitto, che non ha grandi risorse minerarie (c'è petrolio, ma è quasi tutto per uso interno); ha sviluppato però industrie metalmeccaniche, chimiche, tessili ‒ che lavorano il cotone prodotto nel paese ‒ e alimentari. Importante è il turismo, attratto sia dalle meraviglie archeologiche egizie sia dalle località balneari del Mar Rosso.