EGIDA (αἰγίς, aegis)
Pelle di capra, usata come scudo o piuttosto come corazza, ma anche come arma terrorizzante, attributo difensivo degli dei greci e insieme riflesso simbolico del nembo, arma celeste (cfr. αἰγίς "pelle di capra" e "tempesta"). Secondo Omero (Iliade), II, 447), Efesto fabbrica a Zeus l'egida imperitura. L'egida, comunque, ci appare nei monumenti greci come principale attributo di Atena, fin dall'antichissima statua detta di Endeo e ha la forma d'un mantelletto, che copre le spalle e il petto, contornato di serpentelli e con una testa di Medusa nel mezzo. Erodoto (IV, 189) che ci presenta un'interpretazione razionalista di essa, ricorrendo ad un raffronto con un costume libico, vede nei serpentelli che la circondano una traduzione dei bioccoli della lana. Assai raramente nei monumenti superstiti l'egida appare come attributo di Giove (cammeo della Biblioteca Marciana a Venezia e statua di Cirene), e di Apollo (qualche monumento, forse anche l'Apollo del Belvedere). Essa invece si ritrova con frequenza quale attributo di potenza e di regalità, in rappresentazioni di sovrani ellenistici e romani, come Alessandro Magno (medaglione di Abukir), Tolomeo Sotere d'Egitto (monete), Augusto (cammeo di Firenze), Tiberio (? cammeo di Parigi), Caligola (statua di Pompei). (V. tav. LXXXIX).
Bibl.: O. Gruppe, Griech. Mythologie, Monaco 1903-1906; A. Furtwängler, Antike Gemm., III; Lipsia-Berlino 1900, p. 316; L. Mariani, Zeus Aigiochos, in Notiziario archeologico del Ministero delle colonie, III, p. 7.