effettivo
Unicamente in Vn XIX 18 le sue vertudi effettive che de la sua anima procedeano, nel senso di " capaci di produrre un effetto " (il termine latino effectivus è presente nel linguaggio filosofico: cfr. Boezio Porph. comm. sec. 2, 3 " una causa, quae effectiva dicitur ... alia, quae materialis "; Agost. CIV. XII 26 " vi divina et, ut ita dicam, effectiva, quae fieri nescit, sed facere "; Cont. Arr. 12, 9 " manum dei... secundum virtutem effectivam cogitemus "; Tomm. Sum. theol. I 5 4c " esse oportet in causato: quod primum sit ipsa forma, per quam est ens; secundo consideratur in ea virtus effectiva, secundum quod est perfectum in ente "). Qui l'espressione vertudi effettive indica lo stato di perfezione di Beatrice da cui emanano virtù efficaci che producono gli effetti indicati nei vv. 31-42 della canzone Donne che avete intelletto d'amore, che apre il capitolo. La definizione di virtù è ai vv. 17-18 atto che procede / d'un'anima che 'nfin qua su resplende, il cui valore, cioè, risplende fino al cielo. Le operazioni virtuose che nascono dallo stato gentile delle donne del poeta sono: infondere gelo e confusione nei cuori privi di gentilezza, nobilitare l'animo di chi riesce a sostenerne la vista, donare gioia e salvezza spirituale a chi sia già nobilmente disposto.