Grammatico alessandrino (2º sec. d. C.), autore di un Manuale di metrica, originariamente in 48 libri, e da lui stesso ridotto in un Enchiridion, a noi giunto, in un libro; gli esempî provengono soprattutto da lirici e comici. Pregevoli il commento di Giorgio Cherobosco, gli scolî A (contenuti nel codice Ambrosiano, che è il principale rappresentante della tradizione di E.) e gli scolî B, conglomerato di resti dei commenti a E. di Cassio Longino e di Oro, di un manuale del 10º sec. e di altri testi di metrica.