Biochimico e farmacologo statunitense (Lansing, Iowa, 1918 - Seattle, Washington, 2009). Ha scoperto la fosforilazione reversibile delle proteine, processo di trasferimento dei gruppi fosfato dell'ATP che regola l'attività cellulare. Per queste ricerche, nel 1992, insieme a E. Fischer, gli è stato assegnato il premio Nobel per la medicina o fisiologia.
Laureatosi in medicina nella Washington University di Seattle (1943), ha svolto in seguito in questa stessa università l'attività di docente e di sperimentatore, nell'ambito della biochimica e della farmacologia (1948-68). Dal 1968 al 1977 ha diretto il dipartimento di chimica biologica della University of California, per poi tornare a Seattle, in quello di farmacologia. Punto di partenza delle sue ricerche è stato lo studio del meccanismo di regolazione della glicogenofosforilasi. In collaborazione con il biochimico E. Fischer, K. ha dimostrato che la conversione della forma inattiva dell'enzima (glicogenofosforilasi b) in quella attiva (glicogenofosforilasi a) è prodotta dall'addizione di un gruppo fosfato fornito dall'ATP; con studi ulteriori, i due ricercatori hanno potuto dimostrare che il trasferimento del fosfato dall'ATP alla glicogenofosforilasi è catalizzato da un enzima (chinasi) e che un altro enzima (fosfatasi) ne controlla la rimozione; il complesso delle due azioni opposte - regolato dalla concentrazione cellulare di AMP ciclico, a sua volta regolata da stimoli ormonali - costituisce un esempio di "fosforilazione reversibile". La notevole importanza di tale scoperta è emersa allorché lo sviluppo delle ricerche ha dimostrato che essa non concerneva esclusivamente la glicogenofosforilasi, ma che meccanismi di fosforilazione e defosforilazione, nei quali sono coinvolte le chinasi, intervenivano nella regolazione di un elevato numero di attività enzimatiche e di processi cellulari, nell'ambito sia fisiologico che patologico (fenomeni di modificazione post-trascrizionale delle proteine, alcuni fenomeni di trasformazione di cellule sane in cellule tumorali, ecc.). Per questi studi nel 1992 a K. e a E. Fischer è stato assegnato il premio Nobel per la fisiologia o la medicina.