HEATH, Edward Richard George
Statista inglese, nato a Broadstairs, nel Kent, il 9 luglio del 1916. Educato alla State Grammar School di Ramsgate e al Balliol College di Oxford, dopo la guerra iniziò la sua attività in una banca mercantile; nel 1950 entrò in parlamento come deputato conservatore del Bexley. Nel 1955 divenne responsabile per il mantenimento dell'unità nel suo partito, riuscendovi soprattutto durante la crisi di Suez; dopo una breve carica al ministero del Lavoro, fu nominato nel 1960 Lord del sigillo privato e in questo ruolo prese parte ai negoziati per l'ingresso del Regno Unito nel MEC. A queste cariche, privo di appoggi familiari o relazioni politiche, era giunto grazie alle doti personali e a un duro lavoro; la sua dottrina politica era caratterizzata dal principio del laissez faire in campo economico, ma anche da un deciso tempismo in politica estera. Nel 1963 vinse il premio Carlo Magno per servizi resi all'unità europea; fino alle elezioni generali del 1964 fu segretario di stato per l'industria, il commercio e lo sviluppo regionale, e in questa carica prese la controversa decisione di abolire il Resale price maintenance. Sebbene qualcuno pensasse che la sua carriera politica ne risultasse danneggiata, ciò diffuse invece l'impressione della sua abilità politica e costituì un ottimo cavallo di battaglia per mirare alla leadership del Partito conservatore. Successe infatti a Sir Douglas Home nel luglio del 1965. H. fu allora giudicato un conservatore "di nuovo stile", senza alcuna caratteristica aristocratica; la sua elezione a leader del partito fu la prima fatta con la nuova procedura stabilita dallo stesso Douglas Home. Contrariamente a ogni pronostico, egli ottenne una strepitosa vittoria alle elezioni del giugno 1970, dopo aver tenacemente attaccato la politica laburista per cinque anni e dopo che questa si era mostrata incapace di risolvere i gravi squilibri dell'economia inglese, soprattutto l'inflazione, l'ascesa dei prezzi e la disoccupazione.
La politica di H. conduce a un atteggiamento quanto mai liberista da parte del governo, il quale vuole ristabilire l'equilibrio economico-finanziario della Gran Bretagna lasciando libere le forze di mercato, soprattutto quelle del settore privato. Sostenitore dell'economia di libero scambio, H. cerca di mettere fine alla spirale prezzi-salari e all'inflazione che conduce al progressivo deprezzamento della sterlina, con una politica deflazionistica che trova nei sindacati i suoi oppositori più tenaci. La popolarità iniziale di cui gode nel paese e non solo nel partito, grazie soprattutto alla sua fermezza, comincia ad essere gradualmente erosa in seguito agl'insuccessi della politica economica e all'aggravarsi delle tensioni sociali. In politica estera H., contrariamente alla politica di Wilson che aveva "aperto" anche a Est e al Terzo Mondo, punta di nuovo soprattutto sui legami con l'Occidente e con gli SUA in particolare. Del resto, il premier inglese rilancia e conduce in porto positivamente nel 1973 le trattative per l'ingresso della Gran Bretagna nella Comunità economica europea: un grosso successo che però non compensa la perdita di credito presso il Terzo Mondo, soprattutto in seguito alla politica più "morbida" nei confronti della Rhodesia e del Sud Africa.
Se l'inflazione restò il cruccio principale di H. in politica interna, egli non riuscì in definitiva a evitare il deprecato intervento statale, proprio della politica laburista, in particolare a favore delle industrie in crisi. Malgrado la fiducia nella libera iniziativa lo portasse a criticare certi aspetti del capitalismo industriale moderno, le crescenti tensioni sociali (il grave sciopero di minatori del 1973) lo identificarono agli occhi dei sindacati con la controparte padronale. L'aggravamento della situazione economica è alla base della sconfitta elettorale del febbraio 1974 e di quella, ancora più netta, dell'ottobre successivo. Dopo il ritorno dei laburisti di Wilson al potere, H. ha mantenuto ancora per qualche tempo la carica al vertice del suo partito, fino al momento in cui, rafforzatesi le critiche alla sua gestione politica, i conservatori hanno provveduto alla scelta di un successore, caduta l'11 febbraio 1975, dopo un non difficile confronto, su Margaret Thatcher.
Bibl.: G. Hutchinson, A personal and political biography, Londra 1970; A. Roth, Heath and the Heathmen, ivi 1972; M. Laing, Edward Heath, Prime Minister, ivi 1972.