IRVING, Edward
Fondatore della "santa chiesa cattolica apostolica" (Holy Catholic Apostolic Church), nato a Annan (Scozia), il 4 agosto 1792, morto a Glasgow il 7 dicembre 1834. Studiò a Edimburgo; visse tra il 1810 e il 1812 dando lezioni; quindi fu a capo d'una scuola a Kirkcaldy ove nel 1816 strinse amicizia col Carlyle. Intanto aveva ottenuto la licenza di predicare; nel 1818, venuto a Edimburgo, era udito e preso come aiutante dal Chalmers. Ma nel 1822, lasciata Glasgow, si recava a Londra, dopo aver presentato (maggio 1821) al Carlyle una sua ex-scolara, Jane Welsh, allora amata dall'I., nonostante il fidanzamento con Isabella Martin, altra antica scolara, ch'egli sposò nel 1832. A Londra ebbe successo. La sua predicazione apocalittica e millenaristica, stimolata da H. Drummond, esprimeva già anche tendenze mistiche e ritualistiche, destinate a predominare più tardi. Nel 1828 e nel 1830, l'I. predica in Scozia: a Fernicarry, il 28 marzo, Mary Campbell dà luogo alla prima d'una serie di manifestazioni di glossolalia. I capi della sua chiesa di Londra dimisero l'I.; questi predicò dapprima in un bazar, condiviso con i seguaci di R. Owen, ma poco dopo ebbe una sua chiesa (1832).
Privo di doni carismatici, si vide soverchiato dai suoi seguaci. Questi lo considerarono come una specie di profeta: e la nuova chiesa fu retta da un collegio, non più rinnovato, di dodici "apostoli" che nel 1842 prepararono anche la nuova liturgia. Essa dà grande importanza all'eucaristia, ammettendo una presenza reale in senso mistico. Ogni chiesa è presieduta da un "angelo" che ha sotto di sé preti, diaconi, suddiaconi, accoliti, cantori e ostiarî. La nuova chiesa si diffuse anche in Germania; ove un dissenso condusse alla formazione, per opera di H. Geyer e F.W. Schwartz della "Nuova chiesa apostolica", dalla quale si staccò poi anche la comunità più vivacemente millenaristica dello "Scettro di Giuda". Mancano statistiche esatte degli aderenti, che possono continuare ad appanenere ad altre chiese.
Bibl.: The collecte writings of E. I., a cura di G. Carlyle, Londra 1864-1865, voll. 5; O. W. Oliphant, Life of E. I., ivi 1862; J. G. Simpson, in Hastings, Encycl. of Rel. and Ethics, VII, Edimburgo 1914, s. v.; P. Scheurlen, Die Sekten der Gegenwart, 3ª ed., Stoccarda 1923.