CORTESE, Eduardo (Edoardo)
Nacque a Napoli il 17 genn. 1856, figlio del pittore Federico e di Luisa Fonseca. La sua formazione pittorica fu precocissima, alla scuola del padre, che lo fece altresì iscrivere ai corsi dell'Istituto di belle arti. A soli ventun anni, nel 1877, presentò all'Esposizione nazionale di Napoli la sua opera prima, Alla fontana (erroneamente attribuita al padre in Thieme-Becker). Nel 1880, all'Esposizione nazionale di Torino, presentò il dipinto Ponti rossi, che gli procurò fama più vasta presso i collezionisti e, riproposto l'anno seguente all'esposizione della Società promotrice di belle arti di Napoli, fu comprato da Umberto I. Furono ancora acquisti reali in occasione di esposizioni della Promotrice, Presso Napoli (1879) e Pioggia di marzo (per altri dipinti acquistati rispettivamente dalla Promotrice stessa, dalla Provincia e dal Municipio di Napoli, dal Banco di Napoli, vedi Giannelli, 1916). Fino alla fine del secolo l'artista espose numerose altre volte (ibid.), ma la sua vena di paesaggista, di tardo ripetitore dei modi della scuola di Posillipo, ispirato dalla campagna napoletana e dalla costiera sorrentina, più raramente da paesaggi stranieri, era certamente meno feconda di quella del padre. Agli inizi del XX secolo, il C. si trasferì in Argentina, a Tucumán e poi a Buenos Aires, dove esercitò il mestiere di ingegnere e costruttore civile, per il quale si era formato in quegli anni, collateralmente all'attività di pittore, che man mano veniva svolgendo soltanto per diletto.
Il C. morì a Buenos Aires nel maggio 1918.
Fonti e Bibl.: M. Della Rocca, L'arte moderna in Italia: studi, biogr. e schizzi, Milano 1883, pp. 78 s.; E. Dalbono, I Pittori nella scuola di Posillipo e Federico Cortese, in Il Giorn. d'Italia, 6 apr. 1913 (poi anche in D. Morelli-E. Dalbono, La scuola napol. di pittura nel sec. XIX, Bari 1915, pp. 157 ss.); E. Giannelli, Artisti napol. viventi, Napoli 1916, pp. 155 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, pp. 483 s.