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MIEŽELAITIS, Eduardas

di Cesare G. De Michelis - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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MIEŽELAITIS, Eduardas

Cesare G. De Michelis

Poeta e scrittore lituano sovietico, nato a Karejviškiaj (regione di Pakryojs, Lituania) il 3 ottobre 1919 da famiglia operaia; nel 1943 corrispondente di guerra, in forza alla 16° divisione lituana, membro del Partito comunista fin dal 1946, dal 1959 è presidente dell'Unione lituana degli scrittori; è stato deputato al Soviet Supremo dell'URSS nella 6° e 7° convocazione. M. cominciò a pubblicare nel 1935, ma i suoi primi volumetti di versi apparvero circa dieci anni dopo, Lyrika (1943, "Lirica"), Távišk ás vájas (1946, "Vento della patria"): in essi è riconoscibile il segno di una tradizione poetica profondamente legata alla terra e alle tradizioni popolari, che risale a S. Neris e al poeta russo S. Esenin. Da essa si allontanò col poema Broliška poema (1954, "Poema fraterno"), che resta un modello di epos lirico, improntato all'internazionalismo socialista. La successiva ricerca poetica di M. è segnata dall'interesse per nuovi e più complessi mezzi espressivi, con Svetimi akmenys (1957, "Pietre altrui"), Žvaigždžiu papádá (1959, "Ai piedi delle stelle"), che portarono poi ai versi di Čelovek (1961, "L'uomo"; premio Lenin 1962), il libro centrale nella parabola creativa di M. e uno dei più significativi della poesia sovietica contemporanea. L'impasto di una scrittura ricca di movenze espressive con una vasta problematica filosofica si ritrova in raccolte come Sanlá giutare (1961, "Il sole d'ambra"), Avtoportretas. Aviaekizi (1962, "Autoritratti. Avioschizzi"), e Atogražos panorama (1963, "Panorama meridionale").

Nell'ultimo decennio, in funzione della complessa interdipendenza tra meditazione e soluzione lirica, M. ha dato alla luce alcune raccolte in cui la pagina saggistica (memorialistica, estetica, storico-politica) si connette all'intermezzo lirico, in una mistura originale e moderna del "poetico" col "pubblicistico": così Lyriniai etiudai (1964, "Studi lirici"), Duoma ir žodis (1965, "Pane e parola"), fino ai più recenti Nočnye babočki (1966, "Falene notturne"), Gorizonty (1970, "Orizzonti"), Barokko Autakal'nisa (1971, "Il barocco di Autakalnis") e Jantarnaja ptica (1972, "L'uccello d'ambra"). Esiste in lituano una raccolta delle opere di M. in 2 voll., Poezija, Vilnius 1968; in russo, sono apparse due raccolte complessive, Aleljumaj, Mosca 1970, e Kontrapunkt, ivi 1972.

Bibl.: (in russo) J. Laukutis, 'Čelovek' Meželajtica ("'L'uomo' di Mieželaitis"), Mosca 1965; A. Makarov, Eduardas Miězelajtis, ivi 1966; S. Narovčatov, Poezija v dviženii ("Poesia in movimento"), ivi 1966; (in lituano) J. Laukutis, Mieželaičio poezija ("La poesia di Mieželaitis") Vilnius 1965.

Vedi anche
Sergej Aleksandrovič Esenin Esenin ‹iisi̯én'in›, Sergej Aleksandrovič. - Poeta russo (n. nel distretto di Rjazan´ 1895 - m. Leningrado 1925). Fece parte dapprima a Pietroburgo del gruppo dei poeti contadini e poi dell'immaginismo, una scuola poetica nata a Mosca dopo la Rivoluzione. I suoi primi versi, raccolti nel volume intitolato ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... intermezzo Breve azione scenica, di carattere leggero e vario, che serve a riempire gli intervalli fra un atto e l’altro o fra due quadri successivi di una rappresentazione (tragedia o commedia). Ha precedenti nell’intermedio, breve spettacolo drammatico-musicale di origine italiana, che nel 16° sec. si inseriva ... poema letteratura Opera poetica, di carattere narrativo o didascalico, di notevole estensione e di vasto respiro, che può avere vario tono e argomento. Il verso adottato è normalmente l’esametro nella poesia classica, l’endecasillabo nella poesia italiana. Secondo la materia, si distinguono: poema epico (o ...
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