Spranger, Eduard Franz Ernst
Filosofo e psicologo tedesco (Gross-Lichterfelde, Berlino, 1882- Tubinga 1963). Allievo di Dilthey, insegnò nelle univv. di Lipsia (1911-20), Berlino (1920-33), Tubinga (dal 1946, dopo il suo rientro dall’esilio trascorso in Giappone). Risolutamente contrario a intendere la psicologia come scienza naturale, ne individuò l’oggetto specifico nello studio delle esperienze dell’individuo in quanto inserito in nessi trans-oggettivi e collettivi. Benché la psicologia in senso stretto si occupi dell’individuo, tuttavia essa, nel suo aspetto oggettivo, storico-descrittivo e critico-normativo, si configura non come scienza naturale ma come scienza dello spirito (Geisteswissenschaft) e, in tal senso, come psicologia delle strutture, in opposizione all’elementarismo della tradizione psicologica wundtiana. L’opera più nota di S., in accordo con la sua tesi di fondo, è in questo campo Lebensformen. Geisteswissenschaftliche Psychologie und Ethik der Persönlichkeit (1914, 8a ed. post., 1966). S. vi delinea una tipologia delle individualità umane (o forme di vita: Lebenformen), dove i tipi fondamentali possono considerarsi l’uomo teoretico, l’uomo economico, l’uomo estetico, l’uomo sociale, il Machtmensch o uomo del potere, e l’uomo religioso. Questa tipologia è applicata ai problemi dell’adolescenza nella successiva Psychologie des Jugendalters (1924). Su questa base S. ha inoltre sviluppato una concezione etica che tende a superare le concezioni kantiane, passando dall’astrattezza dell’imperativo categorico a una concreta sistematica dei valori. Logica conseguenza di questa sua impostazione non può che essere una Kulturphilosophie («filosofia della civiltà»), come insieme di valori significanti e transindividuali. Gli ultimi sviluppi della speculazione di S. testimoniano inoltre la sempre maggiore importanza che acquistano nel suo pensiero gli aspetti e i valori religiosi dell’esistenza, in un’epoca che S. giudica in modo sempre più pessimistico dal punto di vista della possibilità del singolo di realizzare in concrete realtà sociali le sue aspirazioni etiche. Importanti gli studi di storia delle idee pedagogiche (Humboldt, Rousseau, Froebel, Pestalozzi). Notevole fu la sua influenza culturale, etica e pedagogica in Germania, specie nel periodo precedente l’avvento del nazismo e nel dopoguerra. Tra le sue opere principali si segnalano: Wilhelm von Humboldt und die Humanitätsidee (1910); Kultur und Erziehung (1919); Volk, Staat, Erziehung. Gesammelte Reden und Aufsätze (1933); Goethes Weltanschauung (1933); Die Magie der Seele (1947); Pädagogische Perspektiven (1951; trad. it. Difesa della pedagogia europea); Kulturfragen der Gegenwart (1953); Der unbekannte Gott (1954); Der Eigengeist der Volksschule (1955; trad. it. Ambiente e cultura); Der geborene Erzieher (1958; trad. it. La vita educa); Menschenleben und Menschheitsfragen (1963); Berliner Geist. Aufsätze, Reden und Aufzeichnungen (post., 1966).