Pittore (Parigi 1832 - ivi 1883). Nato da un'agiata famiglia borghese, M. fu destinato alla carriera di ufficiale di marina, ma, bocciato agli esami, ottenne dal padre il consenso di dedicarsi alla pittura. Frequentò, sia pure tra molti dissensi, lo studio del pittore accademico Th. Couture, ma la sua formazione avvenne soprattutto con le frequenti visite al Louvre e nei viaggi di studio in Italia, in Germania, in Austria e poi in Spagna, che lo portarono a maturare una viva predilezione per la pittura francese e olandese del Seicento, per Velázquez e Goya. Il Bevitore d'assenzio (Copenaghen, Ny Carlsberg glyptotek), presentato al Salon del 1859 e rifiutato nonostante l'apprezzamento di Delacroix, segnò il primo scontro con l'arte ufficiale: soltanto il Suonatore di chitarra spagnolo (New York, Metropolitan Museum) ottenne un successo al Salon del 1861, per il tema allora di moda più che per le sue qualità pittoriche (tra le opere del periodo cosiddetto spagnolo: Lola di Valenza, 1862, Parigi, Musée d'Orsay). La sua pittura suscitava scandalo e polemiche non solo per i soggetti "disdicevoli" (Le déjeuner sur l'herbe, l'Olympia, esposti al Salon des Réfusés del 1863 l'uno, del 1865 l'altro; Parigi, Musèe d'Orsay), la critica gli contestava infatti quelle innovazioni stilistiche che pongono la sua opera come rivoluzionaria: l'abolizione del chiaroscuro e delle mezze tinte, la contrapposizione in netti e arditi contrasti delle campiture cromatiche, la creazione delle forme attraverso il colore (Piffero di reggimento, 1866, Parigi, Musée d'Orsay; Esecuzione di Massimiliano, 1867, Mannheim, Kunsthalle; il ritratto di É. Zola e Il balcone del 1868, Parigi, Musée d'Orsay). Amico di Baudelaire, Zola, Mallarmé, dal 1863 M. frequentò al Café Guerbois il gruppo dei giovani pittori antiaccademici, i futuri impressionisti, partecipando alle loro discussioni, ma senza condividerne interamente i principî e, in effetti, non partecipando alle loro esposizioni. Nelle opere dopo il 1873 tuttavia, un riflesso dell'influenza impressionista è visibile nell'intensità luminosa e nella fluidità della pennellata, nelle figure create dal colore e permeate di vibrazioni atmosferiche (Monet con la moglie nel suo studio galleggiante, 1874, Monaco, Neue Pinakothek; I canottieri ad Argenteuil, 1874, Coppia al Père Lathuille, 1879, Tournai, Musée des beaux-arts). La sua produzione tarda è assai ricca anche se discontinua nelle variate sollecitazioni naturalistiche e mondane. Dopo il 1879, già gravemente ammalato, cominciò ad usare il pastello, ottenendone nuove possibilità stilistiche e tecniche. Al Salon del 1882 fu presente con Primavera (ritratto di Jeanne de Marsy, New York, Coll. Payne Bingham) e il Bar delle Folies-Bergères (Londra, Courtauld institute gall.) l'ultima sua grande composizione della fantasmagorica vita notturna di Parigi. ▭ Tav.