Le Roy, Edouard
Filosofo francese (Parigi 1870 - ivi 1954). Membro dell’Istituto di Francia (dal 1919), successe a Bergson nella cattedra di filosofia al Collège de France (1921) e all’Académie Française (1945); pervenuto alla filosofia dagli studi ma-tematici, è il più sistematico tra i pensatori del cattolicesimo modernistico francese. Il suo Dogme et critique (1907), fondato su basi pragmatistiche, interpreta i dogmi non come espressioni di verità teoriche ma come premesse dell’azione morale (che deve, cioè, procedere come se essi fossero veri): la loro saldezza è d’altronde implicita nel «dogmatismo morale», la cui convinzione è condivisa da Le R. come dal modernismo in genere. Nelle opere della maturità è presente, oltre all’influsso del pragmatismo, anche quello delle filosofie di Bergson e di Boutroux, che condizioneranno sempre più il suo pensiero. L’indeterminismo di Boutroux serve a Le R. per escludere l’idea del ferreo dominio della natura e interpretare le sue leggi come pure regole pratiche; l’intuizionismo di Bergson lo aiuta a rivalutare, contro l’analisi e la classificazione naturalistica, la conoscenza intuitiva, e a cercare in essa la via per nuove esperienze metafisiche. Si ricordano: L’exigence idéaliste et le fait de l’évolution (1927); Les origines humaines et l’évolution de l’intelligence (1928); Le problème de Dieu (1929); La pensée intuitive (2 voll., 1929-30); Introduction à l’étude du problème religieux (1944; trad. it. Introduzione allo studio del problema religioso); Essai d’une philosophie première (post., 2 voll., 1956-58).