Scrittore francese della Martinica (Sainte-Marie, Martinica, 1928 - Parigi 2011). Influenzato nelle prime opere dal surrealismo, autore di poesie, romanzi e di saggi, si è interessato ai problemi dell'identità nazionale in epoca postcoloniale. Tra i suoi saggi più importanti vanno citati Poétique de la relation (1990; trad. it. 2005), la sua opera più sistematica sulla situazione coloniale, e Introduction à une poétique du divers (1996; trad. it. 1998), in cui si propone l'idea di una continua "creolizzazione" di tutte le culture.
Allievo di A. Césaire al liceo di Fort-de-France, ha compiuto gli studi universitari a Parigi. Nel 1965 ha fondato l'Institut martiniquais d'études, per recuperare e promuovere, all'insegna del concetto di "antillanità", i valori culturali del suo popolo. Funzionario dell'UNESCO a Parigi (1981-88), dal 1995 insegna letterature comparate alla City university of New York. Nel 2007 è stato tra i fondatori dell’Institut du Tout-Monde, impegnato nella diffusione della conoscenza della cultura meticcia e nello studio dei processi di sincretismo e ibridazione che essa ha sperimentato nel corso della sua evoluzione storica.
La sua produzione poetica (da ricordare: Un champ d'îles, 1953; il lungo poema Les Indes, 1956; Le sel noir, 1960; Boises, 1979; Pays rêvé, pays réel, 1985) è riunita nel volume Poèmes complets (1994), cui nel 2000 ha fatto seguito Le monde incréé, dove sono confluiti tre poemi composti tra il 1963 e il 1987. Alcuni romanzi sono legati tra loro dalla comune ambientazione antillana e dalla presenza di comuni personaggi: La lézarde (1958), Le quatrième siècle (1964), Malemort (1975), La case du commandeur (1981) e Mahagony (1987). Meno tradizionali nella struttura sono i successivi Tout-monde (1993), che privilegia il tema del viaggio, e Sartorius: le roman de Batoutos (1999), storia di un mitico popolo dell'Africa cui è estranea ogni volontà di dominazione, materiale o culturale, sugli altri popoli; la tematica della subalternità riemerge nodale in Ormerod (2003), che ruota intorno ai due eventi di una rivolta di marones (schiavi fuggitivi) avvenuta a Saint Lucia nel 1793 e del colpo di stato verificatosi a Grenada nel 1983. Parallela all'attività creativa si è svolta la riflessione teorica di G., dai saggi d'impostazione marxista (L'intention poétique, 1969; Le discours antillais, 1981), in cui si dibatte la questione dell'impegno dell'intellettuale in un paese colonizzato e si indagano i legami tra fenomeni culturali e organizzazione produttiva della società, a uno studio critico dell'opera di W. Faulkner (Faulkner, Mississippi, 1996), che con Saint-John Perse ha esercitato una durevole influenza sullo scrittore. I saggi più recenti rivelano un avvicinamento dell'autore alle teorie di G. Deleuze e P.-F. Guattari e a una concezione più aperta e dinamica dell'identità: oltre ai già citati Poétique de la relation e Introduction à une poétique du divers, ruotando costantemente proprio intorno ai concetti di "antillanità" e "creolizzazione" la produzione di G. si è arricchita di numerose altre opere, tra le quali si segnalano Traité du Tout-Monde (1997; trad. it. 2009), La Cohéé du Lamentin (2005; trad. it. Il pensiero del tremore, 2008), Mémoires des esclavages (2007) e il più recente Philosophie de la relation. Poésie en étendue (2009), dove - come unica forma possibile di rispetto delle alterità - G. oppone ai concetti di universalità e omologazione quelli di differenza e pluralismo.