Claparede, Edouard
Psicologo e pedagogista svizzero (Ginevra 1873 - ivi 1940). Compiuti gli studi di medicina, nel 1904 divenne direttore del Laboratorio di psicologia dell’univ. di Ginevra, dove dal 1915 al 1940 insegnò psicologia sperimentale; nel 1912 vi aveva fondato l’Institut J.-J. Rousseau, che in seguito sarebbe divenuto punto di riferimento mondiale delle indagini sulla psicologia infantile, grazie in particolare all’opera di Jean Piaget. Studioso dai vasti interessi scientifici (biologia e zoologia), si occupò anche di psicoanalisi (traducendo in francese alcuni articoli di Freud) e di filosofia (la teoria sul gioco elaborata da Groos). Avversario dell’associazionismo, fu un pioniere della psicologia sperimentale; in partic., elaborò un approccio «funzionale» allo studio dei processi mentali e concepì l’intelligenza come una risposta adattativa dell’organismo a esigenze e bisogni di carattere biologico, posti dalla situazione presente (cosiddetta legge dell’interesse momentaneo). In campo pedagogico fu uno dei massimi esponenti, in Europa, di quell’approccio sperimentale, imperniato sugli interessi del bambino, che, negli Stati Uniti, ebbe in Dewey il rappresentante più autorevole. Dopo essere stato promotore di una riforma dell’insegnamento secondo i concetti di una «scuola su misura», si pose all’avanguardia di quel movimento che prese il nome di «attivismo pedagogico» e il cui presupposto fondamentale è uno stretto rapporto fra psicologia ed educazione. Tra gli scritti: L’association des idées (1903); Psychologie de l’enfant et pédagogie expérimentale (1905; trad. it. Pedagogia sperimentale: i metodi); L’éducation fonctionnelle (1931; trad. it. L’educazione funzionale); L’invention dirigée (1937). Da ricordare anche la pubblicazione, in italiano, degli Inediti psicologici (6 voll., 1981-86) e degli Inediti pedagogici (1984).