SANGUINETI, Edoardo
Scrittore e critico, nato il 9 dicembre 1930 a Genova. Professore universitario dal 1970, ha insegnato prima a Salerno, e ora a Genova. Collaboratore di Paese sera, eletto deputato al Parlamento (1979) nella lista ligure del Partito comunista. L'opera di S. nasce e si svolge sotto il segno della neoavanguardia alle vicende della quale partecipa dalla collaborazione al Verri fino al Gruppo 63. La tecnica combinatoria di oggetti-segni ingranditi, dilatati, esemplata su procedimenti musicali, da Schönberg a Berio, caratterizza Laborintus (1956), monologante resoconto di una discesa agl'inferi che rappresenta al tempo stesso un superamento di Jung attraverso Freud. L'ossessione filologica, il poliglottismo, il plurilinguismo in funzione ironica, grottesca, secondo lo schema di un erotismo trattato in chiave onirica e visionaria, dà vita a Erotopaegnia (1961, pubblicato insieme con Laborintus sotto il titolo di Opus metricum). In Purgatorio de l'Inferno (1964; insieme con Laborintus ed Erotopaegnia sotto il titolo di Triperuno) emerge, dopo l'immersione nel formalismo e nell'irrazionalismo compiuta con l'Opus metricum, la nuova figurazione, la realtà storica, la funzione ideologica del linguaggio.
Una registrazione di lacerti di realtà causali, ipotetiche, disposti come in un collage visivo, produce T.A.T. (1968), mentre Reisebilder (pubblicato insieme con T.A.T. in Wirwarr, 1972) è modellato sulla traccia del classico zibaldone del viaggiatore trattato linguisticamente secondo i moduli di un parlato quotidiano, articolato sulla sintassi e la logica del discorso ordinario. Il più recente Catamerone (1974) ripropone invece i testi di Triperuno e Wirwarr. Si prolunga nella prosa narrativa con Capriccio italiano (1963) la storia di quell'itinerario dalla morte alla vita tracciato in Triperuno, modulata però questa volta su un linguaggio basso, povero, degradato, condizionato da una forma di percezione onirica; come onirico è lo spazio in cui vengono collocati i geroglifici grotteschi di Il Giuoco dell'oca (1967), staccati da contesti culturali eterogenei a mimare il caos della realtà. A una complessa operazione di riscrittura in chiave di provocazione carnevalesca passa successivamente S. con Il Giuoco del Satyricon (1970). Importante anche nella sua opera la produzione di testi per il teatro, a partire da quella sorta d'iterativa seduta psicanalitica rappresentata in K alla passione laica mimata in Passaggio (ambedue in K e altre cose, 1962), da Traumdeutung e Protocolli (ambedue in Teatro, 1969, insieme con K e Passaggio) in cui si realizza una totale desemantizzazione della parola trattata in maniera esclusivamente strumentale sul modello di una partitura, alla riduzione teatrale dell'Orlando Furioso (1970) smembrato in caselle chiuse e indipendenti offerte simultaneamente al pubblico sullo stesso spazio scenico secondo un giuoco della simultaneità indipendente che torna anche in Storie naturali (1971).
S. è anche fecondo autore di saggi critici tra cui Interpretazione di Malebolge (1961), Ideologia e linguaggio (1965), Guido Gozzano, indagini e letture (1966); note, segnalazioni, interpretazioni critiche sono raccolte in Giornalino 1973-1975 (1976) e Giornalino secondo 1976-1977 (1979); ha curato anche un'antologia della Poesia del Novecento (1969).
Bibl.: R. Barilli, La barriera del naturalismo, Milano 1964; A. Giuliani, Immagini e maniere, ivi 1965; F. Curi, Ordine e disordine, ivi 1965; T. Wlassics, E. Sanguineti, in I Contemporanei, VI, ivi 1974; G. Sica, Sanguineti, Firenze 1974; W. Siti, Il realismo dell'avanguardia, Torino 1975.