PANTANO, Edoardo
Patriota e uomo politico, nato ad Assoro (in provincia di Enna) il 14 febbraio 1842, morto a Roma il 16 maggio 1932. Studiò medicina all'università di Palermo, ma giovanissimo si gettò nelle agitazioni politiche militando, ardente repubblicano, nel partito più avanzato. Nell'agosto del 1862, appena ventenne, seguì Garibaldi ad Aspromonte. Volontario nella guerra del 1866, dopo l'armistizio andò a Lugano, e per la prima volta vide il Mazzini, col quale, negli anni antecedenti, era stato già in corrispondenza epistolare. L'anno dopo fu a Mentana, e nel 1869 partecipò a Lugano all'adunanza dei comitati regionali dell'Alleanza repubblicana, fondata dal Mazzini; e tornato in Italia, fu presente al tentativo insurrezionale di Milano, dove fu arrestato. Fu di coloro che persuasero il Mazzini ad andare in Sicilia, ciò che procurò il di lui arresto a Palermo e la detenzione a Gaeta (13 giugno 1870). Deputato al parlamento dalla XVI alla XXV legislatura (con un'interruzione per la XVIII), cioè dal 1886 al 1921, militò nelle file della sinistra. Fu ministro dell'Agricoltura, industria e commercio nel gabinetto Sonnino, dall'8 febbraio al 27 maggio 1906, e dei lavori pubblici, nel gabinetto Nitti dal 23 giugno 1919, da cui uscì, dimissionario, il 13 marzo 1920. L'8 giugno 1921 entrò in Senato. Attendeva alle sue Memorie, quando morì; ne fu pubblicato un primo volume postumo (Bologna 1933). Diresse, il giornale mazziniano Il Dovere, il giornale radicale Fascio della democrazia, poi, per circa un anno, Il Secolo di Milano.