MARAGLIANO, Edoardo
Medico, nato a Genova il 1° giugno 1849. Si laureò a Napoli nel 1870, conseguì la libera docenza in clinica medica a Genova nel 1875, nel 1881 divenne professore ordinario. Fra i suoi lavori i più importanti sono quelli che riguardano la tubercolosi (v.) alla quale si è particolarmente dedicato. Ha fondato la Società di medicina interna che tiene annualmente un congresso (nel 1933 fu tenuto il 40°). Fu eletto senatore nel 1900.
La parte più importante degli studî del Maragliano sulla tubercolosi, riguarda l'immunità specifica antitubercolare, come fattore dominante della malattia in tutte le sue svariatissime forme e localizzazioni, sia nei riguardi del decorso, sia in quelli della prognosi e degli esiti. lnoltre la lotta clinica e sociale contro la tubercolosi è tutta basata, secondo il M., sull'immunità, sia dal punto di vista curativo, sia da quello profilattico. Il M. ha cercato altresì di diffondere ampiamente l'immunizzazione preventiva dell'uomo per mezzo della vaccinazione preventiva. Egli sostiene che solo i corpi bacillari, e non le tossine secrete dai bacilli stessi, provocano direttamente l'immunità antitubercolare in modo efficace e che i bacilli acquistano la possibilità d'immunizzare l'organismo solo quando sono uccisi, disintegrati e digeriti nell'intimo dei tessuti da fermenti batteriolitici specifici. Sarebbero dunque i veleni protoplasmatici dei corpi bacillari morti, disgregati e digeriti a determinare il movimento immunitario.
Per l'immunizzazione umana il Maragliano prepara uno speciale vaccino coi bacilli morti che porta il suo nome. In Italia è stato sperimentato abbastanza largamente: esso risulta sicuramente innocuo, ma si discute ancora sui risultati pratici.
Il M. ha il merito di aver richiamato l'attenzione dei cultori della tisiologia sull'importanza teorica e pratica del fenomeno immunitario nella tubercolosi, prima di lui non riconosciuta, e di aver sempre riconosciuto e più volte clinicamente e sperimentalmente dimostrato che le malattie tubercolari nascono solo quando il substrato organico lo consente, mentre il bacillo da solo non basterebbe a crearle, nelle comuni contingenze della vita. In ciò egli si accorda con gli studî in questo campo della scuola costituzionalista italiana (A. De Giovanni, G. Viola, N. Pende, P. Castellino, ecc.).
Fra i suoi scritti ricordiamo: Il vaccino umano e il vaccino animale (Genova 1870); La questione vaccinica (ivi 1872); Sul trattamento della tisi pulmonare colla linfa Koch (Milano 1891); La sieroterapa nella tubercolosi (Milano 1886); Lezioni di clinica medica, Milano 1920. Ha fondato l'Archivio italiano di clinica medica e ha partecipato all'organizzazione degli Archivi di Biologia e del periodico La Tubercolosi.