Bruno, Edoardo
Critico e studioso del cinema, nato a Roma l'11 settembre 1928. La sua riflessione sulla centralità dell'esperienza cinematografica, si è articolata tanto attraverso saggi di teoria del film quanto attraverso la sua ininterrotta attività, dal 1950, di direttore di "Filmcritica", rivista con cui ha segnato un'anticonformista 'militanza' estetica nel dibattito sulla cultura cinematografica in Italia. Nel pensiero di B. il film è inteso come processo comunicativo e come fenomeno dell'immaginario entro cui l'universo estetico, attinente anche ad altre discipline artistiche, trova la sua amplificazione. Per B. è la forma, entro cui il film snoda il suo linguaggio di tracce e segni visivi, a essere decisiva per una restituzione interpretativa del mondo estetico scaturito dallo sguardo di un autore, al di là degli equivoci contenutistici o ideologici. Ma quello stesso dato formale è capace di veicolare un pensiero, di muovere, nella cooperazione con l'attitudine critica dello spettatore, un'espressione che va oltre il 'narrato' e che è leggibile nelle pieghe, nelle analogie, nel sottofondo implicito dell'universo linguistico di un film.
Si laureò in giurisprudenza a Roma con A. C. Jemolo, discutendo una tesi sui rapporti tra Stato e Chiesa, ma frequentò anche la facoltà di Lettere e Filosofia, entrando in contatto con il poeta G. Ungaretti. Gli incontri fondamentali per la sua formazione furono tuttavia quelli con il filosofo Galvano Della Volpe, con lo studioso di cinema Umberto Barbaro e con il regista Roberto Rossellini. Lo scambio intellettuale con tali personalità, coinvolte anche nel comitato di fondazione di "Filmcritica", influì sull'impostazione culturale della sua elaborazione critica. L'idea della coerenza e veridicità interna alle immagini cinematografiche definita da Della Volpe verosimile filmico, il tema della 'concretezza' della fantasia estetica e la questione del realismo connessi al pensiero di Barbaro stimolarono le riflessioni di B. sull'universo filmico come 'altro reale' e sul 'senso in più', inteso come continua reinvenzione interpretativa del senso apparente del film e del suo universo visivo.
Diventato giornalista giovanissimo, spinto dal suo professore di liceo l'antropologo E. De Martino, B. aveva iniziato a scrivere, tra il 1948 e il 1949, su riviste specializzate ("Schermi", "Film") e, agli inizi degli anni Cinquanta, era stato collaboratore di terza pagina sull'"Avanti", occupandosi di critica cinematografica e teatrale. La conoscenza, al Festival di Cannes del 1950, del teorico André Bazin lo indusse decisamente a percorrere la strada della critica. Dopo un breve periodo di collaborazione culturale con la RAI, iniziò negli anni Sessanta a insegnare storia del teatro e dello spettacolo presso le università di Palermo e di Salerno, e successivamente divenne docente ordinario di storia e critica del film all'università di Roma e di storia del cinema a quella di Firenze. Nel 1969 si cimentò nella regia, girando il 'godardiano' La sua giornata di gloria. A partire dagli anni Ottanta, con l'Associazione amici di Filmcritica, ha animato iniziative culturali, come il Premio Umberto Barbaro-Filmcritica per un libro di cinema e il Premio Campidoglio-Maestri del Cinema. Ha curato per la Mostra del cinema di Venezia varie retrospettive (René Clair, Luis Buñuel, Jean Cocteau). Tra le sue opere: Tendenze del cinema contemporaneo (Roma 1965), Film altro reale (Roma 1978), Il senso in più (Roma 1981), Film come esperienza (Roma 1986), Dentro la stanza (Roma 1990), Pranzo alle otto (Milano 1994), Film, antologia del pensiero critico (Roma 1997), Il pensiero che muove (Roma 1998), Del gusto (Roma 2001). Ha curato inoltre volumi collettivi di saggi dedicati a grandi registi.Negli anni Novanta gli esiti dell'approfondimento critico lo hanno spinto a operare un avvicinamento concettuale della forma cinematografica al percorso ermeneutico della filosofia, in una comune capacità di resa del pensiero attraverso le tracce della visione.
F. Segatori, L'avventura estetica. "Filmcritica" 1950-1995, Milano 1996.