Meisel, Edmund
Compositore austriaco, nato a Vienna il 14 agosto 1894 e morto a Berlino il 14 novembre 1930. La sua biografia artistica resta legata alle musiche che accompagnarono due eventi cinematografici berlinesi degli anni Venti: la prima proiezione di Bronenosec Potëmkin (1925; La corazzata Potëmkin) di Sergej M. Ejzenštejn e quella di Berlin. Die Sinfonie der Grossstadt (1927) di Walther Ruttmann.Crebbe a Berlino, dove studiò violino privatamente, e nel 1912 entrò nello Blüthner- und Philharmonisches Orchester. Esordì nel teatro nel 1924, sotto la regia di E. Piscator che assegnava alla musica un ruolo di primo piano; lavorò poi con B. Brecht ed E. Toller, sviluppando tra l'altro una Geräuschmaschine, ossia una macchina per produrre rumori, con cui incise anche una serie di dischi. Nel 1925 estese i suoi interessi al cinema, scrivendo recensioni e articoli in cui sosteneva l'uso non meramente illustrativo della musica; concezioni che poté sperimentare un anno dopo, quando la casa di produzione Prometheus, che distribuiva i film sovietici in Germania, lo incaricò di comporre la partitura per la prima a Berlino di Bronenosec Potëmkin (19 aprile 1926). A causa dei problemi di censura incontrati dal film, M. ebbe solo dodici giorni per ultimare il lavoro, ma poté avvalersi delle indicazioni di Ejzenštejn. La partitura, andata perduta, circolò per tutta l'Europa occidentale (nonostante l'ostilità della censura, che in diversi Paesi colpì la musica più delle immagini) in sostituzione dell'originario commento composto da Hans May. Fortemente contrappuntistica, ricca di sincopi e dissonanze, con i leitmotiv impiegati non solo come semplici motivi conduttori, essa giocava sulla corrispondenza tra il ritmo visivo e il ritmo musicale, raggiungendo risultati notevoli nell'episodio culminante del film ‒ l'incontro con la squadriglia ‒ quando il movimento delle macchine della corazzata, ormai libera di passare, veniva esaltato dal battito sincronizzato delle percussioni.
M. collaborò con Ejzenštejn una seconda volta, per la proiezione berlinese di Oktjabr′ (1927; Ottobre), ma in quell'occasione (aprile 1928) le sue musiche furono accolte meno positivamente dalla critica. Nel frattempo il compositore aveva lavorato anche a una produzione della UFA, Der heilige Berg (1926; La montagna dell'amore) di Arnold Fanck, ma soprattutto aveva ottenuto un nuovo successo con le musiche di Berlin. Die Sinfonie der Grossstadt. In questo 'spaccato' della vita della metropoli nell'arco di una giornata, realizzato da Ruttmann sulla base del puro ritmo delle immagini, il disegno astratto del montaggio, anomalo per un documentario, è ben sostenuto dalla struttura ritmica di una partitura che riproduce suoni e rumori della città.
Nel 1929 partecipò ad alcuni esperimenti di cinema sonoro e l'anno dopo concluse il suo ultimo lavoro, ancora per la prima berlinese di un film sovietico, Goluboj ekspress (L'espresso azzurro) di Il′ja Z. Trauberg.
Der Stummfilmmusiker Edmund Meisel, hrsg. W. Sudendorf, in "Kinematograph", 1984, 1; G. Rondolino, Cinema e musica, Torino 1997, pp. 65-68; S. Miceli, Musica e cinema nella cultura del Novecento, Milano 2000, passim.