FABBRI, Edmondo
Italia. Castel Bolognese (Ravenna), 16 novembre 1921-Castel San Pietro Terme (Bologna), 8 luglio 1995 • Ruolo: ala destra • Esordio in serie A: 6 ottobre 1940 (Atalanta-Livorno, 2-1) • Squadre di appartenenza: 1938-39: Imola; 1939-40: Forlì; 1940-42: Atalanta; 1942-43: Inter; 1944: Faenza; 1945-46: Inter; 1946-47: Sampdoria; 1947-50: Atalanta; 1950-51: Brescia; 1951-55: Parma • Carriera di allenatore: Mantova (1957-62), nazionale italiana (1962-66), Torino (1967-69), Bologna (1969-72), Cagliari (1972-73), Torino (marzo 1974-75), Ternana (1976-77), Reggiana (direttore sportivo, 1978-79), Pistoiese (direttore tecnico, 1980-81), Bologna (direttore tecnico, 1987-88) • Vittorie: 2 Coppe Italia (1967-68, 1969-70)
Il suo nome è malinconicamente abbinato alla 'Corea': il micidiale gol del dilettante Pak Doo Ik, che eliminò dai Mondiali del 1966 in Inghilterra l'Italia di Mazzola, Rivera e Bulgarelli, fece sì che 'Corea' diventasse un modo di dire assimilato a 'Caporetto' e fu per Edmondo Fabbri, detto 'Mondino', una vera condanna a vita. Eppure Fabbri fu un tecnico intelligente e arguto, a detta di molti uno dei più moderni selezionatori nella storia della nazionale, alla quale diede quella fisionomia e anche quel bel gioco che gli anni precedenti le avevano fatto perdere. Fu forse uno dei primi allenatori a sostenere la necessità dello 'spettacolo prima del risultato'. Per quanto rilanciato da una successiva, dignitosa carriera in squadre di club, raccolse sicuramente meno di quanto avrebbe meritato, facendo cose apprezzabili al Bologna e al Torino. Chiuse la carriera come 'osservatore' di Fiorentina, Napoli, Bologna.