EDITUO (lat. aedituus)
È colui che presso i Romani aveva in custodia il tempio (aedes) o qualunque altro edificio di carattere sacro. Abitava presso il monumento affidato alle sue cure e, oltre alle normali funzioni di custodia, curava l'integrità dei testamenti e delle somme che i privati affidavano per sicurezza alla santità del sacrario, e assisteva i sacerdoti nei sacrifici. In Roma gli editui dipendevano dagli edili, e la loro condizione civile variava a seconda della maggiore o minore importanza dei templi a loro affidati: potevano essere liberti imperiali, o liberti o servì dello stato o di privati. Fuori di Roma gli editui eran per lo più liberti o servi dello stesso municipio o colonia. L'edituo dei collegi era un sodalis a seconda della natura del collegio, ingenuo o liberto e anche schiavo. L'edituo dei sacelli nei castri militari era un militare.
Bibl.: J. Marquardt, in Comment. phil. in honor. Th. Mommseni, Berlino 1877, p. 378 segg.; id., Röm. Staatsverwaltung, III, 2ª ed., Lipsia 1885, p. 214 segg.; D. Vaglieri, s. v. Aedituus, in Diz. ep. di E. De Ruggiero, I, p. 271 seg.; P. Habel, in Pauly-Wissowa, Real-Ecnycl., I, col. 465 seg.