edificio (Dificio)
Sostantivo a bassa frequenza, esclusivo del Convivio e della Commedia. La forma con aferesi si registra nei due passi poetici in cui il termine compare, e in Cv III VIII 9.
Il senso proprio di " costruzione " è documentato in Cv II IV 7 antichi edifici, IV VIII 9 li edifici mirabili, XXVII 13 edificate li mirabili edifici (ove si nota la figura etimologica).
Anche in senso figurato: Cv II III 11 Questo [l'Empireo] è lo oprano edificio del mondo, nel quale tutto lo mondo s'inchiude, e di fuori dal quale nulla è; III VIII 9 la donna che nel dificio del corpo abita, cioè l'anima.
Secondo un'accezione presente nel volgare antico, il termine vale talvolta " grosso congegno ", " ordigno ": If XXXIV 7 Come quando una grossa nebbia spira / ... par di lungi un molin che 'l vento gira, / veder mi parve un tal dificio allotta, che si rivelerà poi essere il corpo di Lucifero; in Pg XXXII 142 'l dificio santo, l'" arnese ", la " macchina ", è il carro simboleggiante la Chiesa.