ed-DĀKHLAH (A. T., 115)
KHLAH Gruppo di oasi nel deserto libico, a SE. di el-Farāfrah e a O. di elKhārgah, a quasi egual distanza (170 km. a volo d'uccello) da ambedue. Ed-Dākhlah è posta tra il 28°50- e il 29°30′ long. E. e tra il 25°30′ e il 25°50′ lat. N.; dista da Asyūṭ 280 km. in linea retta,si raggiunge però in 3-4 giorni da el-Khārgah, la quale è congiunta al Nilo per un tronco ferroviario, lungo 197 km. (v. el-khārgah). Il viaggio in carovana da ed-Dākhlak al Nilo, via el-Khārgah, richiede 7-8 giorni di marcia.
Gli antichi consideravano ed-Dākhlah e el-Khārgah come un'oasi sola,l'oasis magna, e infatti lo sperone calcareo che separa la prima dalla parte settentrionale della seconda non si prolunga molto verso il sud e la pianura si estende qui tra l'una e l'altra. Olimpiodoro accenna per il primo a un'oasi interna e ad una esterna, distinzione che si riproduce nei nomi arabi oggi in uso, al-Wāḥāt ed-Dākhlah significando appunto oasi interne e al-Wāḥāt el-Khārgah oasi esterne.
Ed-Dākhlah fu raggiunta la prima volta da sir Archibald Edmonstone nel 1819 e l'anno seguente dal Caillaud. Nel 1874 fu visitata dal Rohlfs e dai suoi compagni, che tentarono di raggiungere di qui le oasi di Cu fra, ma dovettero volgere verso Sīwah per le difficoltà del terreno sabbioso: è stata esaurientemente studiata dal Beadnell.
Al pari delle altre oasi libiche, anche ed-Dākhlah deve la sua esistenza alle condizioni geologiche e idrologiche, e precisamente al fatto che di sotto alla copertura calcarea affiorano qui largamente le "arenarie nubiane". Gli strati del Cretacico superiore terminano infatti a nord dell'oasi con una ripida scarpata calcarea, che delimita da questa parte una regione depressa e indefinitamente estesa verso sud. Il suolo di questa è costituito da un complesso di arenarie e di marne, delle quali le prime, assai porose, assorbono avidamente le acque di pioggia, che cadono in copia nelle regioni più meridionali, del Sūdān, e protette da una copertura di argilla rossa le conducono sotto pressione fin nel sottosuolo del deserto. I pozzi artesiani, in tutto circa 400, raggiungono nel Bīr ed-Dīnāriyyah, che è il più settentrionale e il più profondo, 144 m. di profondità dal livello del suolo; e poiché l'altitudine di questo è di 100-115 m. s. m., può ritenersi che l'acqua formi una falda captiva a 15-30 m. sotto il livello del mare. L'acqua è generalmente calda (34°-38°), fortemente ferruginosa e sulfurea, ma bevibile quando sia lasciata raffreddare.
I principali centri abitati di ed-Dākhlah sono el-Qaṣr al margine nord dell'oasi settentrionale, presso la scarpata calcarea, e el-Qalamūn all'estremo meridionale della stessa oasi, Mūṭ nell'oasi meridionale e Beled nella orientale. El-Qaṣr è un villaggio relativamente ben costruito, con 4 moschee e un minareto; a una decina di km. verso ponente sorgono, assai ben conservate, le rovine di un tempio (1° sec. d. C.) detto Deir el-Ḥagiar; el-Qalamūn, ricordato già da al-Bakrī, allude con il suo nome a un remoto culto di Ammone. Mūt, capoluogo dell'oasi, è costruito su di una collinetta conica in mezzo alla pianura intensamente coltivata, ma non priva di stagni e sebche; su una collinetta poco lontana sorgono alcune rovine riferibili forse a costruzione romana; un'altra simile - probabilmente un castello - esiste presso Tenīdah nell'oasi orientale. Il villaggio principale di quest'ultima è Beled, cinto di alte mura, con due moschee e alcuni marabutti.
In complesso si attribuiscono all'oasi 17.000 ab., che vivono essenzialmente dei prodotti dell'agricoltura. Spontanee vivono nelle oasi parecchie piante più specialmente tropicali, che denunciano la vicinanza del Sūdān, come l'acacia nilotica con individui giganteschi, il sicomoro, qualche palma dum.
Sebbene sia considerata la più ridente e la più prospera delle oasi libiche, ed-Dākhlah è al pari di tutte le altre in grande decadenza, sia dal punto di vista agricolo, sia da quello commerciale. Estesi giacimenti di fosforiti non sono sfruttati per la soverchia distanza.
Bibl.: G. Rohlfs, Drei Monate in der libyschen Wüste, Cassel 1876; H.J. L. Beadnell, Dakha Oasis: its Topography and Geology, in Geol. Surv. Rep., IV, 1899, Cairo 1901.