ECUADOR (XIII, p. 437)
La popolazione totale dell'Ecuador al gennaio 1935 è stata valutata a 2.646.600 ab. Nella tabella che segue è data la popolazione delle varie divisioni amministrative.
Nel 1935 la popolazione delle città più importanti era la seguente: Quito, 115.000 ab. (coi dintorni, 236.000); Guayaquil, 136.000 (coi dintorni, 200.000); Cuenca, 45.000; Riobamba, 23.000; Ambato, 18.000; Loja, 17.600; Latacunga, 16.000.
Le piantagioni di cacao hanno continuato a subire danni gravissimi dalle malattie che vi si sono diffuse; tuttavia la produzione è in lieve aumento, e così pure l'esportazione (193.000 q. nel 1936). In aumento sono pure la produzione del caffè (110.000 q. nel 1936) e quelle dello zucchero di canna (200.000 q. annui), delle banane (265.000 q. esportati nel 1936) e del riso (39o.000 q. nel 1935-36).
Sempre maggiore importanza sta assumendo la produzione del petrolio (277.000 tonn. nel 1936); Ancón, centro di estrazione e di raffinazione, è stato collegato al porto di La Libertad mediante un oleodotto; altre raffinerie sono state impiantate a Guayaquil. In diminuzione la produzione dell'oro (1780 kg. nel 1936) e dell'argento (2300 kg.).
Tra le industrie, si è sviluppata soprattutto quella tessile (nel 1936, 40.000 fusi e 750 telai).
Le ferrovie nel 1935 avevano raggiunto uno sviluppo di 1200 km. Dal 1929 il valore del commercio estero è andato scemando fino a un minimo nel 1933 (44,3 milioni di sucres per le esportazioni, 31,6 per le importazioni); in seguito poi si è verificata una rapida ripresa (nel 1936, 46,0 milioni di sucres per le esportazioni, 117,5 per le importazioni).
Finanze (p. 444). - Diamo qui di seguito le cifre dei bilanci dal 1930 (in milioni di sucres).
Al 31 dicembre 1937 il debito estero ammontava a 356 milioni di sucres e quello interno a 27.
Il contenuto aureo del sucre fissato nel maggio 1932 (nel febbraio era stata sospesa la convertibilità) a gr. 0,30093 di fino, il 19 dicembre 1935 è stato ridotto a gr. 0,10352, sanzionando una svalutazione di fatto di oltre il 60% ed elevando da 5,95 a 10,45 sucres il corso ufficiale del dollaro. In conseguenza le riserve della Banca sono state rivalutate. Il controllo dei cambî istituito nel maggio 1932 e soppresso nell'ottobre 1935 è stato ripristinato nel luglio 1936 e quindi di nuovo soppresso nel luglio 1937 in seguito a un'avvenuta seconda svalutazione del 30%.
Al 31 dicembre 1937 i biglietti in circolazione ammontavano a 68 milioni e le riserve a 39 milioni in oro e 11 in divise.
Il Banco Central (1927), oltre che istituto di emissione, è la principale banca commerciale del paese.
Bibl.: V. le pubbl. della Soc. delle naz., specie l'Annuario.
Storia (p. 446).
Molte rivolte e discordie intestine hanno travagliato la vita interna di questo stato negli ultimi anni: sollevazioni di militari (24 agosto 1931) con vittoria del governo; insurrezione del generale Guittierez (8 aprile 1932) pure domata; insurrezione di Bonifaz (27 agosto 1932) proclamatosi presidente, eliminato tre giorni dopo insieme col suo rivale Baqueriso; arresto del ministro della Guerra Sotomayor (1° ottobre 1932) accusato di complotto. Nel 1933 l'Ecuador dovette mobilitare in vista del conflitto fra Perù e Colombia (v. colombia, App.), ma non intervenne; e dovette subire un grave sciopero generale sulla fine dell'agosto.
Dopo la presidenza provvisoria di Albornoz (30 agosto 1932), fu eletto presidente Martínez Mera, poi (16 dicembre 1933) José Maria Vlasco Ibarra. Questi, proclamata la dittatura il 20 agosto 1935, fu deposto dopo due giorni e sostituito provvisoriamente da Antonio Pons, poi (27 dicembre 1935) da Federico Paez, proclamatosi dittatore con l'appoggio dell'esercito. Durante il governo del Paez furono prese misure di controllo sui cambî (20 agosto 1936) e severe misure anticomuniste (18 novembre 1936). Eletto presidente della repubblica il 14 agosto 1937, il Paez si dimise poco dopo (23 ottobre 1937); lo sostituì il ministro della Guerra, gen. Alberto Enríquez. Ai primi di giugno del 1938 un incidente di frontiera con il Perù, riaccendendo vecchie controversie di frontiera, ha condotto a una tensione di rapporti fra i due paesi.