economia di comunione
loc. s.le f. Modello economico di matrice cattolica, che si basa sulla reciproca collaborazione tra i soggetti coinvolti nei processi di produzione, scambio e consumo.
• In nessun ambiente come in quello cattolico hanno messo buone radici ‒ negli ultimi decenni ‒ esperienze come le cooperative per il lavoro dei giovani in cerca di prima occupazione, quelle per l’impiego di disabili, ed ex carcerati, la «Economia di Comunione» (praticata dal Movimento dei Focolari), il «commercio equo e solidale», le «banche etiche», le «banche del tempo», le comunità di accoglienza, le case famiglia. (Luigi Accattoli, Corriere della sera, 31 ottobre 2011, p. 28, Cultura) • Luigino Bruni, che è stato ospite a Trieste dell’Istituto regionale di studi di servizio sociale (Irsses) per un seminario per la formazione degli operatori sociali, è un economista, professore ordinario alla Lumsa di Economia civile ed aziendale, ed è il punto di riferimento scientifico della cosiddetta «economia di comunione», modello di business internazionale sorto grazie a Chiara Lubich, fondatrice del movimento ecclesiale dei Focolarini. (Gianpaolo Sarti, Piccolo, 29 ottobre 2014, p. 2) • È la reciprocità a fare da volano all’idea di [Giorgio] Balduzzi che si colloca a perfezione nel mondo dell’economia di comunione. Un continuo venirsi incontro tra produttori, fornitori e clienti che ha creato, nel tempo, una collaborazione consolidata e sempre in espansione. (Antonio Degl’Innocenti, Avvenire, 5 febbraio 2017, p. 5, Primo piano).
- Composto dal s. f. economia, dalla prep. di e dal s. f. comunione.
- Già attestato nella Stampa del 6 settembre 1996, p. 21, Società e Cultura (Giorgio Calcagno).