conoscenza, economia della
conoscènza, economìa della locuz. sost. f. – Branca dell’economia che si occupa di studiare le implicazioni economiche della conoscenza, con particolare attenzione alla sua natura, creazione, diffusione, trasformazione, trasferimento e utilizzo in varie forme. Alcune caratteristiche influenzano il trasferimento, la diffusione e l’utilizzo della conoscenza, che non è un bene omogeneo. Una distinzione fondamentale è quella tra conoscenza codificata e tacita. Esempi della prima sono un teorema scientifico o una formula chimica, cioè casi in cui la conoscenza può essere rappresentata e quindi trasferita tra individui (o imprese). Il trasferimento può avvenire attraverso un supporto fisico quale un libro, un manuale tecnico, un sito web, oralmente oppure tramite una conversazione, un corso o una lezione. Dal punto di vista economico, la presenza di conoscenza codificabile e facilmente trasferibile rende difficile appropriarsi della conoscenza generata e quindi determina scarsi incentivi agli investimenti volti alla creazione di nuova conoscenza, quali gli investimenti di ricerca e sviluppo. Il caso opposto è la conoscenza tacita, cioè quella che difficilmente (o soltanto in modo molto costoso) può essere esplicitata. Per es., sciare o andare in bicicletta sono attività che non possono essere esaurientemente divulgate e, di conseguenza, non possono essere apprese semplicemente leggendo un libro. Questo tipo di conoscenza è quindi un sapere intrinseco agli individui (o alle imprese) e, dal punto di vista economico, rappresenta una fonte di vantaggio per coloro che la possiedono, poiché soltanto essi possono utilizzarla. La letteratura sulla gestione della conoscenza la classifica anche a seconda dei contenuti. Per es., il know-what è molto vicino al concetto di informazione composta da fatti e nozioni. Questo tipo di conoscenza è quindi altamente codificabile e facilmente diffondibile. Il know-why è più profondo e guarda all’individuazione delle cause di certi fenomeni, come, per es., le leggi e i principi della fisica. È caratterizzato da un elevato grado di specializzazione ed è molto importante per l’avanzamento tecnologico. Un terzo tipo è il know-how (anche detto conoscenza procedurale), che include competenze e capacità pratiche. È importante notare che questo ‘saper fare’ non si riferisce soltanto a capacità manuali, ma anche intellettive e gestionali. Questo tipo di conoscenza è intrinseca all’individuo, quindi non è codificabile e trasferibile solamente attraverso la mobilità e la rilocazione del personale. Infine, viene anche considerato il know-who, che include la capacità di sapere ‘chi sa cosa’ e ‘chi sa come fare cosa’. Questa conoscenza si costruisce attraverso l’interazione sociale, è quindi interna agli individui e alle organizzazioni, e pertanto chiaramente tacita.