eccitotossicità
Effetto tossico di alcuni particolari amminoacidi sui neuroni, che ne determinano l’eccitazione fino a provocarne la morte. Tali amminoacidi eccitatori sono dei neurotrasmettitori, normalmente prodotti dall’organismo, che in alcune situazioni possono dare origine a patologie anche molto gravi. La molecola più importante e più nota tra questi neurotrasmettitori è il glutammato, la cui potenziale tossicità neurologica fu notata già negli anni Cinquanta. Fu tuttavia l’americano John Olney nel 1969 a dare il nome al fenomeno, notando che esso si estende a tutto il sistema nervoso e che le molecole che stimolano gli stessi recettori del glutammato hanno effetto simile, mentre gli antagonisti riducono l’eccitazione. L’effetto eccitotossico si esplica con il legame degli amminoacidi con i recettori NMDA e AMPA, causando l’apertura dei canali dello ione calcio nei neuroni postsinaptici. Il calcio può fluire liberamente verso l’interno della cellula, attivando in questo modo numerosi eventi che ne possono danneggiare le strutture (in particolare i mitocondri) fino a causarne la morte. L’aumento di glutammato può derivare da eventi come ischemia cerebrale, infarto o traumi cerebrali. Fenomeni gravi di eccitotossicità sono anche legati a numerose malattie degenerative del sistema nervoso, tra cui il morbo di Alzheimer, la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, il morbo di Parkinson e il morbo di Huntington. L’eccesso di glutammato intorno ai neuroni cerebrali può essere inoltre associato a stati ipoglicemici e a sindromi epilettiche. Vi sono anche alcuni additivi alimentari che, come il glutammato monopodico e il dolcificante aspartame, possono aumentare i livelli plasmatici di amminoacidi eccitatori. L’aumento del livello plasmatico di questi amminoacidi non sembra tuttavia essere correlato al loro incremento nello spazio intercellulare e quindi non sembra causare l’effetto tossico. Ciò è legato al fatto che solo in particolari condizioni queste molecole passano la barriera ematoencefalica.