HAPPEL, Eberhard Werner
Poligrafo e romanziere tedesco, nato il 12 agosto 1647 a Kirchhayn in Assia, morto ad Amburgo il 15 maggio 1690. Compose una ventina di voluminosi romanzi politico-galanti, mescolando all'elemento didattico artifici da romanzo d'avventure e scegliendo per teatro delle azioni varî paesi europei (Spagna, Italia) ed extra-europei (India, Cina, ecc.). Per quanto prolisso e tronfio nello stile, fiacco nella pittura dei caratteri, ebbe grande successo al suo tempo per l'abilità con cui seppe distribuire e variare la materia, soddisfacendo insieme a quell'avidità di apprendere e di distrarsi e a quell'amore del curioso che furono proprî del tardo Seicento.
Le sue opere principali sono: Historia moderna Europae (postuma, 1692, sintesi della storia europea del suo tempo); Relationes curiosae (voll. 5 a forma di rivista ebdomadaria, 1683-91); i romanzi autobiografici Teutscher Karl (1689) e Akademischer Roman (1690, ripubbl. da R. Schacht nel 1913) e la trad. di Valerio Massimo (1676).
Bibl.: Th. Schuwirth, E. W. Happel, Marburgo 1908.