DVD
s. m. – Sigla di Digital versatile disk, supporto di memoria, naturale estensione del CD (Compact disk), che ha trovato largo impiego nella memorizzazione di segnali video. Il DVD ha l’aspetto di un CD da 12 cm, di cui ha conservato lo spessore (1,2 mm), ma presenta maggiore densità di dati, potendo, a seconda del tipo, memorizzare da 4,7 fino a 17 GB. La notevole capacità di memoria rispetto al CD (che può contenere al massimo 0,7 GB di dati) è assicurata, oltre che dalla caratteristica di memorizzazione (per cui tale operazione, e quindi la lettura, avviene da ambedue i lati), dalla possibilità d’inserire per ogni faccia due tracce a livelli differenti, dall’aumentata velocità di rotazione (circa tre volte maggiore) e dalla riduzione delle dimensioni dei singoli ‘crateri’ che costituiscono l’informazione (da 0,8 a 0,4 μm, che permette anche di avvicinare tra loro le piste da 1,6 a 0,7 μm). Per consentire la lettura di tracce così minuscole si è reso necessario diminuire la lunghezza d’onda del laser, da 780 nm (infrarosso) a 635 nm (rosso visibile); inoltre, per leggere le due tracce su ogni faccia si fa uso di un sistema di focalizzazione variabile del fascetto laser.