durabile
Nell'ovvia accezione di " che dura a lungo ", d. è spesso, in antico, unito a ‛ sempre ', come appunto in D. che lo usa soltanto in Pd XXVI 128 ché nullo effetto mai razïonabile, / per lo piacere uman che rinovella / seguendo il cielo, sempre fu durabile, dove, correggendo la tesi espressa in VE I VI 4 ss., afferma, per bocca di Adamo, il principio della incessante mutabilità del linguaggio, in quanto incessantemente mutevoli sono tutte le creazioni della mente umana: " nessun prodotto della ragione umana (effetto razionabile) fu mai durevole per sempre, bensì soggetto a modificarsi di continuo, a causa dell'instabilità del gusto (piacere), che si muta e si rinnova perennemente secondo il vario influsso degli astri (seguendo il cielo) " (Sapegno).