DUERO (A. T., 39-40 e 41-42)
Uno dei maggiori fiumi della Penisola Iberica: ha una lunghezza di circa 780 km. e un'ampiezza di bacino di 98.000 kmq. Il nome (lat. Durius, port. O Douro) deriva dal celtico dur "fiume". Ha le sorgenti a 1050 m. d'altezza nei Picos de Urbión, la foce presso Oporto. Il suo bacino idrografico, che abbraccia la più parte dell'altipiano della Vecchia Castiglia, è chiuso a N. dal sollevamento basco-cantabrico, a E. dalla Cordigliera Iberica, e a S. dalla lunga striscia di sierre che lo dividono dalla contigua conca del Tago. Il Duero raccoglie così le acque di circa un sesto della penisola.
Il tratto montano, abbastanza aspro, ha letto incassato e impervio; quello medio si presta invece all'irrigazione (ribera), specie nella zona di Valladolid (Quintanilla de Abaio, Tudela, Simancas). Dopo la confluenza con l'Esla, il fiume piega verso S., fiancheggiando il massiccio galaico-durense: qui segna per 145 km. la frontiera fra Spagna e Portogallo, e affonda di nuovo il suo alveo fra alti dirupi (arribes), passando di rapida in rapida (cachones, pontos) con caratteri che conserva quasi fino alla foce, ostruito da una barra pericolosa (le navi oceaniche debbono riparare più a N., nel Porto de Leixoes). Dei suoi tributarî, i più notevoli sono quelli di destra, più copiosi d'acqua e a deflusso più regolare. Il fiume è risalito da barche fino alla frontiera spagnola, ma si tratta di navigazione di poca importanza. Maggior profitto si potrà trarre, e in parte già si trae, dall'energia idroelettrica che i dislivelli del corso medio consentono d'immagazzinare.