DUCEZIO (Δουκέτιος, Ducetius)
Siciliano, nato a Mene di nobile famiglia, capo del movimento nazionale contro i Greci dell'isola. Nel 459 a. C., la conquista di Morganzio gli diede possibilità e occasione di unire in lega, sotto il suo comando, tutte le città sicule, Ibla eccettuata. Capitale della lega fu Palice, da lui fondata presso le rive del lago sacro dei Palici, a un tempo centro politico e santuario nazionale. La guerra contro i Greci ebbe inizio con la conquista di Etna, colonia militare fondata dai Greci del tiranno Gerone: il loro capo Dinomene, figlio di Gerone, fu ucciso (451). Poi i Siculi vinsero in battaglia Agrigentini e Siracusani uniti e s'impadronirono del castello di Mozio, in territorio di Agrigento. Ma lo perdettero l'anno dopo, battuti presso Noe dalle forze siracusane numericamente prevalenti. D., abbandonato dai suoi, presentatosi supplice ai Siracusani, ebbe salva la vita. Ma il suo regno si dissolse: la parte meridionale (cioè il Piano di Catania, con Morganzio, Mene e Inessa) passò a Siracusa; il resto rimase indipendente. Relegato a Corinto, D. ottenne più tardi di ritornare in Sicilia e vi fondò la città di Kale Akte ("bella spiaggia") sulla costa settentrionale dell'isola. Morì di malattia il 440-39, dopo una carriera politica durata ventidue anni.
Bibl.: A. Holm, Storia della Sicilia, traduz. ital., I, Torino 1896, pp. 473-483 segg.; E. Freeman, The history of Sicily, Oxford 1891-94; J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., Strasburgo 1914-16; II, 1, p. 134 segg.