DUCAS
. Storico bizantino del sec. XV. Di lui non si conoscono né il nome di battesimo, né il luogo e la data di nascita, né l'anno di morte. Dalla sua opera però si apprende che era nipote di quel Michele Ducas, il quale, imparentato alla famiglia imperiale, ebbe una parte importante nei contrasti fra Giovanni VI Cantacuzeno e Giovanni V Paleologo (1341-1376), e che fu al servizio prima del podestà genovese della Focea e quindi dei Gattilusio, signori di Lesbo, dai quali, dopo la caduta di Costantinopoli, fu inviato al sultano Maometto II per negoziati relativi al tributo loro imposto. Nella sua cronaca, dopo uno sguardo alla storia del mondo, espone le vicende dell'espansione ottomana dall'avvento di Baiazet (1389) alla caduta di Lesbo (1462).
Come storico, D. è certamente uno dei migliori dell'ultimo periodo della letteratura bizantina. Egli fu in gran parte spettatore degli avvenimenti che narra, ma non si affidò soltanto alla sua memoria e spesso s'informò presso le persone che avevano visto o operato. Notevole è anche l'efficacia della narrazione, resa anche più vivace dalla lingua che adopera, la quale si allontana dalla letteraria per avvicinarsi a quella viva parlata dal popolo. La posizione presa dal D. di fronte ai drammatici avvenimenti che travolsero l'Impero bizantino denota in lui non solo uno spirito libero da quella grettezza nazionalistica che caratterizza la maggior parte degli storici greci del suo tempo, ma anche una sagace mente politica. Pur essendo convinto ortodosso, egli si mostra ardente fautore dell'intesa con l'Occidente cattolico.
Ediz.: L'opera del D. fu pubblicata per la prima volta, con la versione in latino, dal Bullialdus (Ism. Bulliaud) nel Corp. Script. byz. di Parigi (1649). L'edizione è stata ripetuta nelle collezioni di Venezia (1729), di Bonn (1834) e del Migne, Patr. graec., CLVIl. L'edizione di Bonn contiene anche una traduzione italiana, trovata in un manoscritto di Venezia dal Ranke, traduzione che qualche volta completa e corregge il testo greco.
Bibl.: K. Krumbacher, Byz. Literat., 2ª ed., Monaco 1897, p. 305.