Scrittore albanese (Menkulas, Corizza, 1931 - Tirana 2017). Autore fecondissimo di poesie, racconti e romanzi, nell'ambito della letteratura del suo paese ha costituito una voce particolarmente umana e sincera.
Ha compiuto gli studi universitari a Leningrado, laureandosi in filologia. Ha esordito come poeta con la raccolta Në rrugë dola ("Sono uscito per strada", 1958), scegliendo temi agresti che esaltano le sue radici contadine. Il rifiuto dell'intimismo lirico a favore di una linea oggettiva e ottimista, inneggiante al progresso sociale, connota tutta la prima fase della produzione poetica di A., da Hapat e mija në asfalt ("I miei passi sull'asfalto", 1961) a Udhëtoj i menduar ("Passeggio pensieroso", 1985). La raccolta Pelegrini i vonuar ("Viandante attardato", 1993) segna una svolta radicale: caduti i vecchi idoli, A. ripercorre il proprio cammino, adottando cadenze liriche e toni riflessivi. Sulla stessa linea si colloca la successiva Gdhihet dhe ngryset ("Fa giorno e imbrunisce", 2000), significativo esito di una tormentata ricerca. Altrettanto complessa e ricca la produzione narrativa, che trova il suo motore primo nella contrapposizione tra mondo contadino e mondo cittadino, mentalità borghese e mentalità progressista, condotta spesso sul registro dell'ironia. Accanto a novelle (Njeriu i mirë "Il buonuomo", 1973), A. ha pubblicato numerosi romanzi, tra i quali: Njeriu me top ("L'uomo col cannone", 1975), evocazione epica e insieme ironica della guerra di liberazione; Shkëlqimi dhe rënia e shokut Zylo (1973; trad.it. Ascesa e caduta del compagno Zylo, 1993), critica sarcastica alla burocrazia; Kalorësi lakuriq ("Il cavaliere nudo", 1996), romanzo in cui s'intrecciano amori sullo sfondo della crisi della società; Arka e djallit ("Lo scrigno del diavolo", 1997). Tra i suoi lavori più recenti si segnalano le raccolte poetiche I përndjekuri i dashurisë ("Ho perseguitato l'amore", 2013) e Prit edhe pak ("Aspetta un po'", 2016).