dresscode
(dress code), loc. s.le m. inv. Codice di abbigliamento, insieme di regole per combinare in modo opportuno e corretto i capi di abbigliamento secondo le diverse situazioni.
• Di cosa una donna e un uomo non dovrebbero mai fare a meno per essere eleganti? «Non rinunciare alla propria personalità. Non c’è bisogno di un bellissimo abito di uno stilista famoso, ma si può essere eleganti anche con un paio di jeans. Ovviamente però ci sono una serie di “dresscode” che ci aiutano a capire cosa è adatto a una determinata occasione» (Enzo Miccio intervistato da Jessica Nicotra, Sicilia, 13 maggio 2013, p. 41, Catania Giorno & Notte) • A scatenare la scelta del dirigente scolastico Renzo Talini, da tre anni al Marco Polo, un episodio di una settimana fa, due ragazzi che scelgono di proseguire con i pugni all’uscita da scuola il litigio della sera prima. Un segnale che significa mancanza di sicurezza, nello stesso istituto che aveva varato un «dress code» nel febbraio 2014 per vietare alcune categorie di vestiti, come i leggings. E che conduce alla chiusura dei cancelli, «nell’interesse dei ragazzi». Che però non restano fermi. (Riccardo Porcù, Secolo XIX, 27 ottobre 2015, p. 21, Genova) • Per Vanessa Friedman, che sul New York Times ha passato allo scanner le protagoniste delle Presidenziali americane, [...] questa è una grandissima opportunità per ridefinire cosa voglia dire essere una leader femmina, sotto ogni punto di vista. E, dunque, indugiare sul dress code e metterlo in risalto, non è una mancanza di rispetto, semmai lo strumento di un nuovo messaggio: ti racconto una persona, prima di una candidata. A partire da come si veste. (Elvira Serra, Corriere della sera, 31 luglio 2016, p. 22, Cronache).
- Espressione inglese composta dai s. dress ‘abito, abbigliamento’ e code ‘codice’.
- Già attestato nell’Unità del 5 maggio 1997, L’Unità 2, p. 9 (Alfio Bernabei), nella variante grafica dress code.