DRAVIDA
. Nome sanscrito dato alla popolazione non ariana dell'India (v.). Si possono forse identificare con i Dràvida i Simirika o Dimirika di Tolomeo. Il termine è usato, non solo in senso linguistico, che è quello proprio (v. dravidiche, lingue), ma anche in senso raziale e culturale. Nel significato somatico è usato per lo più per indicare le razze scure o "negroidi" dell'India o anche (Giuffrida-Ruggeri) soltanto le genti a caratteri non caucasoidi e non del tutto primitivi (veddaici o australoidi), giacché questi ultimi rappresenterebbero uno strato umano più antico che avrebbe conservato i rappresentanti più puri nei Munda. Culturalmente i Dravida risultano pure dalla sovrapposizione di strati successivi e i caratteri comuni risultano più che altro nel contrasto con le culture indo-ariane (megaliti, arco e freccia, bumerang e rombo sonoro, ceramica fatta a mano, elefante domestico, ornamentazione a linee curve, coltivazione del riso, matriarcato in forme complete o residuali, poliandria, organizzazione totemica). Tuttavia gli scambî culturali con le culture indo-ariane sono molto numerosi e residui delle vecchie culture dravidiche s'incontrano anche fuori del territorio linguistico dravidico, mentre il gruppo isolato dei Brāhūī, nel Belucistan, permette di intravedere un'antica estensione di esse verso l'Asia Anteriore. Al tempo stesso, è nell'area delle culture dravidiche che potrà essere identificato un giorno il centro di diffusione delle culture che attraverso l'Asia meridionale si sono estese a tutto il Pacifico.