DRAPPEGGIO (da drappo; fr. draperie; sp. ropaje; ted. Drapierung; ingl. drapery)
Decorazione della parete ottenuta mediante un rivestimento di stoffa, sospesa generalmente a foggia di festone. È forma di decorazione antichissima che acquistò particolare importanza architettonica specialmente quando alla stoffa reale fu sostituita la sua imitazione pittorica, o plastica con lo stucco e coi marmi. V. anche panneggio.
I drappeggi, dipinti sulle pareti, furono in uso fin dalla lontana antichità. Sulle figurazioni degli Egizî e delle altre civiltà mediterranee più antiche sono rappresentati frequentemente drappeggi quali decorazioni delle sale regie e delle tende di guerra. Si ha pure traccia di pitture imitanti drappeggi nei ruderi dei palazzi e intorno alle colonne dei templi. Dell'uso nell'arte greca dei drappeggi decorativi in rilievo o in pittura ci resta traccia nei festoni e nei leggieri veli, disposti sui fregi delle trabeazioni e sulle pareti delle sale.
L'arte etrusca, che si compiacque più delle precedenti alle decorazioni tratte dalle cose naturali, fece pure uso delle stoffe e più ancora delle rappresentazioni di esse, che ancor oggi si conservano nelle pitture e negli stucchi delle loro necropoli. L'imitazione dei drappi è frequente nelle più antiche decorazioni romane di Pompei e non ne sono prive le più recenti d'ispirazione ellenistica, dove però il drappeggio è complemento di una decorazione più complessa.
Lo stile bizantino, specialmente nei mosaici, è ricchissimo di decorazioni drappeggiate dalle pieghe composte rigidamente, ma complicate, trite e sovente illogiche; i colori delle stoffe hanno le intonazioni più varie e delicate. Nelle arti orientali il drappeggio è adorno di minuti disegni geometrici o floreali.
Nel Medioevo le pitture dei drappi sono rozze e il disegno della stoffa è generalmente riprodotto geometricamente senza accompagnare la piegatura e l'ombreggiatura di questa. Prevalgono i ricami d'oro e i colori vivaci come l'alternanza dei drappi di due colori diversi o l'inversione di tinte fra i colori del fondo e del ricamo; fu esplicata la più ricca fantasia nel creare fioroni, nodi, e intrecci geometrici.
Il Rinascimento fece il drappeggio più ricco e ampio e diede alto sviluppo all'arazzo che venne disteso anche lungo le vie e le piazze durante le cerimonie e le processioni. Nei giorni festivi si usò fasciare di drappi anche le colonne delle chiese e vennero appesi grandi festoni ai soffitti, secondo l'uso che dura tuttora. Si dipinse con morbidezza maggiore usando tinte più calde e mezze tinte a contrasti più delicati; si modellò frequentemente il drappeggio nel bassorilievo con leggerezza estrema; basti citare i mirabili esempî che rimangono nelle tombe interne del tempio Malatestiano in Rimini. L'imitazione della tappezzeria venne usata generalmente nella parte inferiore delle pareti delle sale, come nella cappella Sistina, oppure nei trofei e baldacchini.
Nel'500 e '600 il drappeggio seguendo il variare dei gusti e dello stile divenne pesante, ampolloso, gonfio e svolazzante. Il drappeggio di stoffa fu molto usato a complemento dei mobili e dei vani delle finestre. Il gusto delle cose appariscenti e improvvisate trovò in esso un facile mezzo di espressione; i panneggiamenti predominarono negli apprestamenti scenici teatrali, nei palchi innalzati in occasione di pubbliche feste e nelle costruzioni decorative provvisorie che tanto abbondarono nel periodo barocco. Nell'imitazione pittorica il drappo fu trattato a grandi masse, furono preferite le stoffe di tinta unita oppure i disegni semplici e larghi. Si fece invece grande uso di frange, cordoni e fiocchi. Nella rappresentazione plastica fu preferito il marmo policromo o la sua imitazione in stucco. Fu ricercata l'illusione perfetta della realtà, ed è frequente l'impiego dei drappeggi a rivestire archi o altre aperture, specialmente dove mal s'innesterebbe una decorazione architettonica.
Durante l'Impero l'ornato dei drappeggi si fece più semplice e stilizzato, tornando agli schemi classici, poi divenne sempre più raro e man mano estraneo al gusto dei tempi moderni nei quali il ricco drappeggio è quasi sempre sostituito dalla tenda utilitaria resa decorativa con semplici disegni geometrici o colori bene intonati.
V. tavv. XXXIX e XL.